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21 maggio 2024

Passeggiando per Betlemme...

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Sara Ferracin | commenti | (2)

Decido di passeggiare per Betlemme, giusti quattro passi. Ma qui non è proprio un modo di dire. Magari non proprio quattro, ma poco di più. Il Muro, sì, c’è da ringraziare l’esistenza del  “Muro di Separazione” (come si dice in arabo), perché per andare a  Gerusalemme da Betlemme, una decina di chilometri, bisogna fare un bellissimo giro panoramico attraverso il paese di BetJala, salita e discesa.. come a dire che da Conegliano, anziché  imboccare l’Alemagna per arrivare a Vittorio Veneto, dovessimo salire sulle colline di Ogliano per poi ridiscendere…con la differenza che nella Carpesica palestinese non vedremo il casello della A27 “Vittorio Sud” ma il check-point, appunto, di BeitJala…in fondo qualcosa di simile ad un casello autostradale, ma niente pedaggio, almeno per ora. Vabbè, e dobbiamo sentirci fortunati, visto che con un passaporto italiano nessuno ci fa molte domande sul bus n.11…magari ai due militari di turno, armati fino ai denti, che con calma salgono gridando in arabo “carte di identità!” sfugge pure un sorriso…e tutto sto giro perché il principale check-point di Betlemme è destinato ai palestinesi ovviamente dotati di permesso speciale per recarsi nella Città Santa…

 

Allora, quattro passi, dicevo. In una Betlemme assolata e assetata, di giustizia ma anche semplicemente di acqua. Acqua, sì, a Betlemme, in piena estate, farsi una doccia non è proprio così scontato. Ma come è possibile..? Nessun turista-pellegrino racconta di aver avuto difficoltà a farsi una doccia e ha negli occhi le lussureggianti colonie ebraiche disseminate in Cisgiordania.. Beh, la risposta i palestinesi ce l’hanno: la guerra continua a Betlemme e in tutta la Cisgiordania, anche senza pioggia di bombe - quelle sono riservate giornalmente a Gaza, ma per saperlo dovete saper leggere l’arabo… - è una guerra idrica, fatta di controllo delle falde e di deviazione della preziosa risorsa verso le colonie…fortunati i villaggi arabi in prossimità di queste…

Ma, il Muro, chi mai l’avrà costruito..? Tutti ci ricordiamo degli anni di terrorismo, le decine di morti israeliani a cui il Museo del Sionismo a Gerusalemme – nel versante opposto della collina che ospita lo Yad Vashem (il Museo dell’Olocausto) - ha dedicato un cimitero proprio accanto a quello dei Padri della Patria (vedi Ben Gurion, Golda Meir, Rabin)..e la decisione, terribile ma per certi versi condivisibile di difendersi dal rischio di morte quotidiana.. che noi non possiamo capire se non abbiamo vissuto la guerra, se non abbiamo mai perso qualcuno per l’odio del nostro vicino di casa (a cui i nostri avi qualche decina di anni fa hanno tolto a loro volta la terra)…Più mi avvicino a questo mostro e più ha qualcosa di familiare.. sono in Medio Oriente o nella Berlino negli anni ’70..? Disorientamento. Lo vivo quotidianamente. A Hebron, a Betlemme, a Gerusalemme. Aumenta quando vengo a sapere dai miei studenti che non solo a fornire il cemento ma anche ad offrire le braccia per la sua costruzione sono stati i palestinesi.. il Muro e le case degli insediamenti che cingono Gerusalemme fino al cuore della Cisgiordania.. della serie “come darsi la zappa sui piedi”… più il tempo passa e più il mio disorientamento è totale. Io, che ero partita con l’immagine da cartolina della Betlemme visitata nel 1996 in un assurdo viaggio-pellegrinaggio….

Non mi resta che fare un passo indietro e umilmente prendere la strada, molto in salita, della Città Vecchia, per raggiungere la Basilica della Natività, patrimonio Unesco da qualche mese, nonostante le accese contestazioni israeliane.. dopo aver costeggiato nella direzione opposta, s’intende, un tratto di Muro che, grazie ai suoi Murales, è diventato un museo a cielo aperto della Resistenza. Resto con i miei dubbi, ma ho negli occhi la sofferenza della gente, dolore reale che si manifesta quotidianamente nella mia classe, quando i miei fantastici studenti formulano frasi struggenti e inquietanti sulla loro condizione quotidiana…uomini e donne senza cittadinanza di un carcere a cielo aperto..



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Bell'articolo, chiaro e ...purtroppo triste.
Se qualcuno volesse correre lungo il Muro stando a casa, può farlo con Google Maps, seguendo le semplici istruzioni che si possono trovare qui:
http://www.nonpiumuri.altervista.org/gmap.html

Grazie Sara, continua a scrivere,
continua a dirci cosa vedi li'
ruggero

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Grazie Ruggero, e grazie sopratutto per il sito che segnali, le foto e la tua iniziativa sono molto utili per far conoscere la situazione. Tra qualche settimana ci sarà una serata a Vittorio Veneto che dedicherò alla questione, grazie all'invito di un'associazione vittoriese molto sensibile a queste tematiche. E' confortante sapere che ci sono altri italiani che visitano il Medio Oriente con gli occhi del viaggiatore e non del turista...

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