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19 marzo 2024

Ciclismo

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Ciclismo, domenica va in scena la Veneto Classic

La corsa fa parte di un pacchetto chiamato "Ride the Dreamland", creato dall’ex professionista Filippo Pozzato, Jonny Moletta e altri collaboratori

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foto d'archivio

TREVISO - È in calendario, domenica 17 ottobre, la prima edizione della Veneto Classic per professionisti.

La corsa fa parte di un pacchetto chiamato "Ride the Dreamland", creato dall’ex professionista Filippo Pozzato, Jonny Moletta e altri collaboratori e il sostegno della Regione Veneto che prevedeva il Giro del Veneto con partenza a Cittadella e arrivo a Padova, corsa vinta dal belga Xandro Meurisse, la Serenissima Gravel per professionisti, da Jesolo a Piazzola sul Brenta dove si è imposto Aleksej Aleksandrovič Lucenko, kazako che corre per il team Astana-Premier Techm, e la granfondo amatoriale VenetoGo (oggi), che ricalca buona parte del finale della Classic. Da quando non è più corridore organizza corse per professionisti. La Veneto Classic, liberamente ispirata alle corse del Nord. A Pozzato piacciono le Fiandre, basta vedere l'altimetria della Veneto Classic: tante salite brevi e secche, qualche tratto di pavé accuratamente scovato. Si parte da Venezia ma la maggior parte dei riflettori saranno puntati sulla provincia di Vicenza, perché è qui che la corsa si decide e si conclude. Bassano avrà l'onore di applaudire il vincitore, ovvero il più bravo a digerire l'abbuffata di dislivelli racchiusi nel zona di Marostica.

LA PARTENZA DA PARCO SAN GIULIANO E IL PASSAGGIO PER TREVISO
La prima edizione della Veneto Classic partirà dal parco San Giuliano, vicino a Marghera. I primi 50 chilometri sono totalmente in pianura: Mogliano, Preganziol, Treviso (si passa a Porta San Tomaso, sede della società Uc Trevigiani che ha 108 anni di età), Spresiano, Ponte della Priula, Susegana, Conegliano. Qui inizia la rumba: si va su di giri con l'ormai celebre Muro di Ca' del Poggio e si prosegue in saliscendi per Refrontolo e Pieve di Soligo. Il punto di maggiore altitudine è Combai, salita di pochi chilometri che viene affrontata da Nord. L'omaggio alle terre del Prosecco e Colline dell’Unesco, prosegue per Guia e Valdobbiadene. Si attraversa il Piave a Fener, si scende a Pederobba e qui inizia l'avvicinamento a Bassano: Possagno, Castelcucco, Asolo, Fonte Alto, Mussolente e San Giacomo di Romano d'Ezzelino. Gli ultimi chilometri saranno pedalati in provincia di Vicenza. Da Bassano si affronta lo strappo della Rosina. Superata Marostica, a Colceresa arriva la Tisa, la strettoia molto ripida con fondo in pietre, sperimentata durante il campionato italiano professionisti dell'anno scorso.

L’ARRIVO A BASSANO DEL GRAPPA
A Mason si risale la valle di Lavarda, scollinamento alle "Veneziane" e poi ancora un passaggio sulla Tisa. Si entra quindi nel classico circuito della Rosina, reso celebre dalle "premondiali" degli anni '90 e da più di un passaggio del Giro d'Italia. I giri da compiere saranno tre, prima di atterrare definitivamente su San Michele di Bassano, scavalcare strada Soarda e preparare lo sprint, se sprint sarà, in viale Diaz, a due passi dal Ponte degli Alpini. Totale: 206 chilometri.

LA FESTA A CA’ DEL POGGIO, A SAN PIETRO DI FELETTO
Ca’ del Poggio si prepara al grande evento. In occasione del transito della corsa destinata ad entrare nell’Olimpo del World Tour, sulla salita di San Pietro di Feletto sarà una giornata di festa all’insegna di enogastronomia e grande ciclismo. E il Muro di Ca’ del Poggio si prepara lanciando l’AperiBrunch, un aperitivo con pranzo a buffet in attesa di applaudire il passaggio dei ciclisti. Il Muro arriverà dopo una cinquantina di chilometri e rappresenterà la prima asperità di giornata. Sarà proprio tra i vigneti del Muro di Ca’ del Poggio che i partecipanti alla Veneto Classic incontreranno la festa di tutti gli appassionati. Una giornata che coniugherà alla perfezione enogastronomia e grande ciclismo, nel cuore dello splendido scenario delle colline del Prosecco. L’AperiBrunch di Ca’ del Poggio prevede, dalle 11.30, aperitivo e pranzo a buffet. Alle 12.30 corsa.

Sandro Bolognini

 

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