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26 aprile 2024

Treviso

Cava Morganella,"L’acqua è un bene pubblico e va tutelato con forza"

Il consiglio regionale rinvia la discussione della mozione che chiede di "effettuare controlli sui materiali depositati sul fondo della cava"

| Isabella Loschi |

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cava Morganella

TREVISO - Il progetto di scavo a cava Morganella tra Ponzano e Paese torna a far discutere.

 
Dopo il sit-in a Ponzano e davanti alla sede di Ats a Montebelluna per ribadire la preoccupazione di cittadini e ambientalisti sull’approfondimento a 60 metri degli scavi, contro i 40 attuali, e le possibili conseguenze sulla qualità dell’acqua della falda da cui pescano anche i pozzi della rete cittadina, il consiglio regionale ha rinviato la discussione della mozione presentata dall’opposizione.

La mozione, presentata dal consigliere Andrea Zanoni, chiedeva alla giunta regionale di effettuare i controlli sui materiali depositati sul fondo di cava Morganella e a sospendere quindi l’esecuzione del provvedimento che autorizza il progetto di scavo sottofalda. 

“Quanto sta succedendo in consiglio regionale è estremamente grave”, dichiarano Giovanni Zorzi e Matteo Favero, rispettivamente segretario provinciale e responsabile ambiente del Pd in provincia di Treviso.

“Non si tiene in considerazione la profonda preoccupazione delle comunità dei territori interessati: bisogna verificare cosa c’è nel fondo di quella cava – la più grande del Veneto - perché ne va della falda e quindi dell’acqua potabile che serve anche la città di Treviso, un bacino di centinaia di migliaia di persone”, sottolineano i due politici trevigiani che chiedono ad Ats di intervenire.

"L’acqua è un bene pubblico e va tutelato con forza. Dobbiamo superare l’atteggiamento remissivo che stiamo registrando in tutte le sedi istituzionali coinvolte, non ultimo quanto successo l’altro giorno a Treviso con la fuga della maggioranza dalla commissione comunale dedicata al tema – incalzano Zorzi e Favero -. Ci appelliamo quindi al presidente e ai sindaci soci di Ats, affinché intervengano a difesa della nostra acqua potabile, più volte valutata tra le migliori in Veneto, e quindi a protezione della salute dei cittadini utenti, peraltro in coerenza con le perplessità già manifestate in passato da Ats stessa riguardo a progetti di ulteriore ampliamento di Cava Morganella”. 

“I tempi per presentare ricorso al Tar e bloccare l’esecuzione del provvedimento che autorizza lo scavo sottofalda sono strettissimi. Serve uno scatto di responsabilità da parte di tutti”.   

 


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