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30 aprile 2024

Vittorio Veneto

Fuga della minoranza dal consiglio

In aula rimangono i consiglieri Da Re e Saracino, oltre agli 11 di maggioranza

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

Fuga della minoranza dal consiglio

VITTORIO VENETO – C’è stato un momento della seduta del consiglio comunale di ieri sera, martedì, in cui in aula c’era un unico consigliere d’opposizione, Matteo Saracino (Partecipare Vittorio). Alla spicciolata i banchi della Lega Nord si sono svuotati (in foto), mentre assente per l’intera seduta era il consigliere Paolo Santantonio (FI) e in ritardo è invece arrivato il consigliere Gianantonio Da Re (Lega Nord), l’unico a rimanere fino a quasi il termine della seduta, per poi uscire pure lui prima che fosse votato l’ultimo punto relativo al bilancio di previsione 2016.

 

Il primo ad abbandonare l’aula, dopo le comunicazioni del sindaco, è stato il consigliere Bruno Fasan (Lega Nord). Un’uscita motivata dal ricorso che ha presentato, nei mesi scorsi, al Tar del Veneto dopo che aveva lamentato come la convocazione del consiglio comunale del 30 novembre non gli fosse stata recapitata entro i termini. «Gli atti consiliari che venissero oggi approvati in relazione al programma triennale delle opere pubbliche, al piano alienazioni 2016 e al bilancio di previsione 2016 risulterebbero viziati in via derivata perché come noto al consiglio non ho potuto prendere parte all’assemblea del 30 novembre che ha prodotto provvedimenti a questi collegati e per i quali pende un ricorso – ha dichiarato in aula Fasan -. I giudici si pronunceranno se questi atti siano illegittimi, come riteniamo, o meno. Ragion per cui sarebbe opportuno astenersi dall’esame di questi punti fino alla definizione del giudizio». Quindi l’uscita dall’aula, in cui erano rimasti invece i colleghi Giuseppe Maset e Gianluca Posocco.

 

Poco dopo, dopo aver espresso i propri dubbi sul piano opere pubbliche, anche il consigliere Giuseppe Maset ha lasciato l’aula. «Con queste premesse – ha dichiarato dopo che il vice sindaco aveva definito le domande del consigliere sulla frana di via Formeniga e sulla situazione di via Somera delle interpellanze, invitandolo a formalizzarle e promettendo una risposta nei prossimi consigli -, non me la sento di proseguire con questo consiglio».

 

Intorno alle 21,45, a un’ora e mezza dall’inizio della seduta, anche Gianluca Posocco prima che il piano opere pubbliche fosse votato, ha lasciato l’aula. «Il bilancio è assottigliato: i cittadini vittoriesi versano 84 milioni di Irpef allo Stato, ma i trasferimenti sono pari a zero. Il cittadino paga ma in cambio non ha servizi né opere pubbliche. Per questo non voterò né il piano opere pubbliche, né il bilancio di previsione». Poco dopo l’ingresso in aula del consigliere Da Re. La “fuga” delle minoranze non è piaciuta alla maggioranza: «E’ proprio brutto parlare davanti a una minoranza che non c’è» ha dichiarato Adriano Botteon (Pd) poco prima della fine della seduta che si è chiusa a mezzanotte.

 



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