TREVISO - “Da quasi un anno, come Partito Democratico di Treviso, abbiamo avviato iniziative di sensibilizzazione e di informazione sul tema casa. Risale allo scorso luglio 2021 la nostra prima ferma presa di posizione sull’emergenza sfratti che coinvolge più di 100 famiglie a Treviso. Nei mesi successivi abbiamo cercato di tenere alta l’attenzione sul tema casa attraverso campagne di volantinaggio, chiedendo a gran voce la presentazione del piano emergenziale alla giunta. Oggi rinnoviamo l’invito all’amministrazione a presentarlo”.

Il Pd di Treviso, punta il dito contro l’inerzia e la mancata programmazione per aumentare il numero di alloggi popolari. “Ora - sostengono il segretario cittadino Giovanni Tonella, quelli delle sezioni Liana Manfio (Nord), Andrea Nilandi (Centro) e Giuseppe Pesante (Sud), e il capogruppo ai Trecento Stefano Pelloni - il tema casa diventa di attualità facendo emergere tutte le problematiche che lo caratterizzano: pochi alloggi disponibili, lunghe liste di attesa, conflittualità, persone che rimangono negli alloggi senza averne più diritto, alloggi fatiscenti ed inutilizzabili.Il vaso di Pandora è stato scoperchiato”.

“Eppure - ricordano - ci sono 126 alloggi di proprietà del Comune di Treviso che con un intervento economico sostenibile in pochi anni, potrebbero esser resi disponibili per allargare il parco di case popolari. Ne beneficerebbero i cittadini in lista di attesa ed anche i cittadini in situazioni d’emergenza”. “Serve un cambio di mentalità da parte dell’attuale amministrazione che deve iniziare ad utilizzare gli strumenti e gli incentivi che lo Stato mette a disposizione per l’edilizia pubblica e la riqualificazione degli edifici pubblici residenziali: contratti EPC, Conto Termico, fondi del Pnrr per fare solo qualche esempio”. “Servono, inoltre, maggiori controlli nelle abitazioni per assicurarsi che i destinatari non ne facciano un utilizzo improprio o vi rimangano all’interno anche non avendone più diritto”.

Il Pd di Treviso sull’indagine in corso al personale degli uffici del Servizio Casa aggiunge: “Il Comune dovrebbe provvedere ad incrementare il personale amministrativo dedicato agli uffici per la casa al fine di distribuire in modo più adeguato i carichi di lavoro e poter affrontare le tante situazioni critiche con le quali ogni giorno gli addetti si confrontano. Infine, in seguito ai cambi di destinazione stabiliti, doverosi per tutelare i dipendenti indagati, il Comune avrà l’arduo compito di inserire persone nuove che garantiscano la continuità di servizio senza ricadute sull’assegnazione delle case popolari”.