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04 maggio 2024

Treviso

Trevigiani sempre più vecchi: dal 2030 gli over65 saranno oltre il 50%

Il ricambio demografico ridotto al minimo: "In dieci anni nascite a picco"

| Isabella Loschi |

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pensionati

TREVISO - “Non più inverno, ormai è glaciazione demografica”. Questa è la desolante conclusione alla quale portano i dati, sempre più drammatici, della popolazione trevigiana. Un ricambio demografico ridotto al minimo, un ormai strutturale calo delle nascite che vede la popolazione della Marca sempre più vecchia. La fotografia della popolazione trevigiana analizzata dal centro studi dello Spi Cgil, incrociando nascite, popolazione attiva e anziana, attraverso alcuni indicatori chiave, è stata presentata oggi dalla ricercatrice Anna Rita Contessotto e dal segretario generale dello Spi Cgil di Treviso, Vigilio Biscaro.

In dieci anni la popolazione trevigiana non è cresciuta ma è rimasta ferma. Rispetto al 2012, in Provincia di Treviso si contano solo, 704 residenti in più e un calo delle nascite di oltre 2mila unità, che sale a 3.324 rispetto al 2007. “Parliamo di glaciazione perché in dieci anni non abbiamo avuto un ricambio della popolazione attiva (15-64 anni) - spiega la ricercatrice Anna Rita Contessotto - L’unico numero in aumento è quello della popolazione anziana (over65) cresciuta di 31.758 residenti, pari al 18,6%, contro un pesante calo dei giovani, corrispondente all’assenza di nuovi nati, di 17.780 unità e della popolazione attività ( 15-64 nani) in calo di 22.197 unità”.

La popolazione anziana rispetto ai giovani nei sei principali comuni della Marca ( Treviso, Conegliano, Castelfranco, Montebelluna, Oderzo e Vittorio Veneto ) in dieci anni è aumentata del 30%. Solo Treviso resiste con un aumento del 9%. A Castelfranco l’incidente degli anziani residenti rispetto ai giovani dal 2012 al 2022 è arrivata addirittura al 41%. Questo significa che a partire dal 2030 gli over65 saranno oltre il 50% della popolazione trevigiana. “Il ricambio generazionale non garantisce il rapporto uno a uno. Lo possiamo già vedere in alcuni comuni come Vittorio Veneto, dove per ogni giovane si contano già 2,5 anziani”.

"Le proiezioni di questi numeri ci dicono che a breve avremo una società piena di vecchi, che hanno bisogno di sostegno socio-sanitario, e ci mancherà la fascia degli attivi - commenta Vigilio Biscaro dello Spi Cgil - Che cosa fare per invertire la rotta? Dobbiamo regolamentare e ripristinare i flussi migratori in modo corretto, offrire contratti di lavori stabili ai giovani e offrire maggiori servizi - dagli asili nido ai trasporti pubblici - alle giovani coppie per metterli nelle condizioni di poter fare figli”.

 


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