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23 aprile 2024

Treviso

Cresce la popolazione trevigiana ma è sempre più vecchia

In aumento gli over 65 che superano i giovanissimi da 0 a 6 anni diminuiti del 20%

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

popolazione trevigiana

TREVISO - La popolazione trevigiana in otto anni è cresciuta di 12.258 unità. Ma è sempre più vecchia. Oggi il numero di residenti nei 94 comuni della Provincia di Treviso è di 888.309 (dati Istat al 1 gennaio 2020), erano 876.051 nel 2021.

L’immagine della Marca riflessa nell’andamento demografico degli ultimi nove anni, oggetto dello studio del Centro Studi del sindacato dei Pensionati trevigiani della Cgil, evidenzia un aumento delle persone over 65, cresciute complessivamente di quasi 28mila unità, con un aumento del 16,4%.

La popolazione attiva (15-64 anni) ne ha invece perse oltre 4.200 (-0,7%) ma a preoccupare maggiormente è il numero dei giovanissimi in caduta libera: da 0 a 14 anni sono diminuiti di quasi 11.424 unità segnando in quasi dieci anni una percentuale pari a 8,6 punti percentuali in meno. Un calo che osservando i dati è quasi completamente assorbito dalla fascia dei piccolissimi (0-6 anni) diminuita del 20%. Numeri che si riscontrano negli asili e nelle scuole elementari sempre più vuote.

A registrare il maggior saldo negativo di giovanissimi sono i comuni Montebelluna (-476), Casale sul Sile (-452), Mogliano Veneto (-414), Castelfranco Veneto (-372), Paese (-346) e Villorba (-321).

 
“Che anche nella Marca gli anziani, da tempo, fossero in progressivo aumento era trend già noto - illustra Anna Rita Contessotto del Centro Studi dello Spi Cgil-. Meno evidente ai più, che gli squilibri generazionali fossero così elevati, con un indice di vecchiaia aumentato di 35 punti dal 2012 ad oggi. E infatti alcuni comuni sono ormai al limite della sostenibilità, con variazioni territoriali tuttavia molto marcate tra una zona e l’altra, con picchi estremi tra Tarzo (246%) e Loria (102%). Osservando poi la fascia degli over 75 si nota che nel 2020 le donne superano di 20mila unità gli uomini, con una differenza particolarmente elevata tra gli ultra ottantacinquenni, fascia più vulnerabile dove si concentrano rischi economici e socio-sanitari maggiori: 9.586 uomini contro 21.031 donne”.

“Un quadro complessivo preoccupante che dovrebbe far scattare il campanello dall’allarme a tutti gli attori istituzionali, Comuni e ULSS 2, attivi nella programmazione socio-sanitaria e nella gestione socio-economica del territorio, sui cui tavoli come sindacato trevigiano, dati alla mano, porremo ancora una volta richieste e proposte - afferma Paolino Barbiero, segretario generale Spi Cgil di Treviso -. Perché l’indice di vecchiaia in impennata, rapida e costante, e la mancata compensazione del ricambio generazionale richiedono misure urgenti di welfare territoriale e politiche demografiche in grado di invertire la tendenza per recuperare equilibrio e sostenibilità economica e sociale”.

 



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Isabella Loschi

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