Scoprono un deposito di carburante completamente abusivo
A causa dei rincari, aumentano i controlli: in un’altra circostanza i finanzieri scoprono un camionista che trasportava benzina senza documenti
VERONA - I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Verona proseguono nelle attività ispettive nei confronti degli operatori del settore petrolifero. I controlli, intensificati in occasione del periodo estivo, in concomitanza con gli aumenti dei prezzi di carburanti praticati al pubblico e dell’intensificarsi del traffico veicolare, si sono concentrati soprattutto nei confronti degli impianti di distribuzione stradale.
Nello specifico, i controlli svolti dalle Fiamme Gialle scaligere – anche sulla base di specifici input generati dalle attività di analisi svolte dal Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza – sono stati orientati in primis alla verifica dell’osservanza degli obblighi di comunicazione al Ministero dello Sviluppo Economico dei prezzi dei carburanti applicati al pubblico dagli impianti di distribuzione stradale e autostradale, della corretta esposizione dei prezzi dei prodotti commercializzati e della relativa corrispondenza con quelli effettivamente praticati. Nell’ambito del piano d’azione - esteso a tutto il territorio della provincia di Verona - i reparti scaligeri hanno eseguito 126 interventi, riscontrando oltre 50 violazioni di carattere amministrativo, pari a oltre il 40% dei controlli svolti. Le sanzioni elevate nei confronti dei singoli gestori per ogni irregolarità rilevata oscillano tra i 516 e gli oltre 3 mila euro. In un caso, presso un distributore stradale della provincia, i Finanzieri del Nucleo PEF di Verona, dopo aver eseguito i controlli a tutela della disciplina dei prezzi, hanno proceduto a effettuare una campionatura di prodotto petrolifero che, all’esito delle successive analisi chimiche svolte dall’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, è risultato “non conforme e non idoneo per uso autotrazione” poiché presentava un punto di infiammabilità di valore sensibilmente inferiore al limite minimo previsto dalla vigente normativa.
In tale ambito, pertanto, le Fiamme Gialle hanno proceduto al sequestro del prodotto non conforme (circa 20.000 litri di gasolio per autotrazione), 14 pistole di erogazione e 3 serbatoi nonché alla denuncia dell’amministratore della società di distribuzione per il reato di “frode nell’esercizio del commercio” di cui all’articolo 515 del codice penale. Nei giorni scorsi, inoltre, i Finanzieri del Gruppo Villafranca di Verona e del Nucleo PEF di Verona, impegnati congiuntamente in un’attività di servizio volta a prevenire irregolarità nel campo della circolazione su strada dei prodotti petroliferi, hanno controllato un autoarticolato con relativo semirimorchio, adibito al trasporto di prodotti petroliferi, rinvenendo gasolio per autotrazione non scortato da alcun documento comprovante la relativa provenienza. Le Fiamme Gialle hanno quindi sottoposto a sequestro l’autoarticolato e il prodotto petrolifero, quantificato in oltre 5.000 litri, accertando una evasione di accisa pari a euro 1.800 e denunciando a piede libero all’Autorità Giudiziaria l’autista del mezzo per le connesse violazioni del Testo Unico Accise.
In un’altra circostanza i Finanzieri della Tenenza di Bardolino, nell’ambito di un controllo di iniziativa in materia di accise, in prossimità di un’abitazione sita in una località non distante dal lago di Garda, hanno scoperto un deposito di carburante completamente abusivo ove erano custodite, in violazione della normativa antincendio e di sicurezza, una decina di taniche per lo stoccaggio di complessivi 200 litri di benzina. Il controllo, pertanto, si è concluso con il sequestro del prodotto e con la denuncia di un responsabile alla competente Autorità Giudiziaria.
Da ultimo, nel corso di un recente controllo su strada eseguito dal Gruppo di Verona a contrasto dei traffici illeciti, all’interno di un furgone sono stati rinvenuti 100 litri di gasolio per autotrazione di provenienza slovena sottratti al pagamento dell’accisa. Anche in questo caso il prodotto è stato sottoposto a sequestro e il responsabile denunciato all’Autorità Giudiziaria.