PIEVE DI SOLIGO - “Il Comune di Pieve di Soligo non ci sta a subire con rassegnazione il patto di stabilità. Visto che questa assurda norma non viene modificata da Roma, non possiamo restare a guardare e siamo alla ricerca di soluzioni e nuove strade che consentano comunque di andare incontro alle esigenze dei nostri cittadini – dichiara il Sindaco Fabio Sforza in merito alle mancate promesse di modifica del patto di stabilità da parte del Ministero Tremonti – Se non ci lasciano usare i nostri soldi per pagare opere pubbliche, allora li impiegheremo per liberare risorse ed utilizzare l’avanzo di bilancio in un’altra forma per offrire servizi alla comunità”.

Sembra quindi non esserci nessuna rassegnazione nel Comune di Pieve di Soligo, vessato dal patto di stabilità nonostante abbia un bilancio sano e oltre sei milioni di euro nelle casse comunali impossibili da spendere.

Tra i tanti vincoli imposti da questa normativa irragionevole vi è infatti anche il divieto di spendere l’avanzo di bilancio, che per l’anno 2010 ammonta a 324 mila euro. Una cifra importante, che sarebbe disponibile nell’immediato e che il Comune vorrebbe impiegare per asfaltare le strade e dare servizi ai cittadini.

“A questo punto, visto che il legislatore non intende sbloccare nemmeno tali importi, se entro un paio di mesi la situazione non cambierà ritengo opportuno impegnare l’avanzo per ridurre l’indebitamento del Comune attraverso l’estinzione anticipata di alcuni mutui che non comportano pagamento di penali e che, visti i tassi di mercato, ci consentirebbero di ridurre le uscite e di liberare risorse finanziarie. Rimane evidente l’assurdità delle costrizioni imposte dallo Stato, che riserva indistintamente lo stesso trattamento sia ai comuni dal bilancio sano come Pieve di Soligo sia a quelli in deficit. I soldi in cassa ci sono ma non li possiamo spendere. L’auspicio è che la situazione si sblocchi il prima possibile. Facciamo appello ancora una volta ai nostri parlamentari affinché modifichino il patto e ci diano la possibilità di investire ancora nelle opere e nei servizi che il nostro comune merita. Porterò questa proposta alla mia maggioranza consiliare e, se condivisa, la porrò all’ordine del giorno del Consiglio comunale”.