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03 maggio 2024

Castelfranco

Il Conservatorio di Castelfranco propone, in prima assoluta, le opere di due studenti promettenti

Il debutto giovedì 12 maggio alle 20,45 al Teatro Accademico delle opere da camera “L'amante” di Gabriele Rossi e “Tom Bombadil” di Matteo Sarcinelli.

| Tracy Ngumbao Jefwa |

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| Tracy Ngumbao Jefwa |

Gabriele Rossi, Matteo Sarcinelli

CASTELFRANCO - Il Conservatorio di musica Agostino Steffani proporrà un evento che probabilmente, in un futuro non lontano, potrebbe far esclamare al pubblico che presenzierà, il fatidico "io c'ero". Proprio così, perchè si tratta dell'esordio di due studenti di grande talento che certo faranno parlare di loro in avvenire. Un doppio allestimento speciale, quindi, quello che da mesi vede impegnate le classi di canto e l'orchestra dell'ateneo musicale della Città del Giorgione.

Non si tratta questa volta di dare voce a opere di repertorio, ma di partecipare alla prima assoluta di un'opera contemporanea, anzi due, frutto del talento e del lavoro di due promettenti studenti delle classi di composizione. Il Conservatorio di musica Agostino Steffani sceglie di dare spazio alle nuove generazioni producendo un dittico composto da due opere da camera contemporanee frutto del lavoro di due compositori di 23 e 27 anni. Si tratta di Matteo Sarcinelli e Gabriele Rossi, che avranno la possibilità di vedere in scena i loro due ultimi lavori, le opere da camera “Tom Bombadil” e “L'amante”.

“Le due brevi opere da camera - commenta Gian Luca Baldi docente di composizione insieme al collega Nicola Straffelini - costituiscono un nuovo capitolo della collaborazione tra le classi di canto e quelle di composizione. Professionisti e giovani talenti hanno avuto l’occasione di lavorare gli uni accanto agli altri in un vero cantiere-laboratorio con lo sguardo rivolto al futuro. Una straordinaria occasione di crescita, non solo per i giovani compositori, ma anche per i cantanti e tutti gli interpreti”. Ma ecco la descrizione delle due opera, riportata in una nota del Conservatorio.

"L’amante, scelto da Gabriele Rossi 27 anni, iscritto al II anno del Biennio di composizione, è tratta da un soggetto di Harold Pinter (1930-2008), premio Nobel per la letteratura 2005, è stato attore e regista teatrale, scrittore e poeta, ma soprattutto uno dei più grandi drammaturghi del XX secolo. Da uno dei sui lavori più importanti, Betrayal (1978) profondamente biografico, fu tratto l’omonimo film di David Jones del 1983, con Patricia Hodges, Jeremy Iron e Ben Kingsley. L’amante mette in scena, in una villetta inglese nei pressi di Windsor, le vicende di una coppia sposata, Sarah e Richard, che cerca di ravvivare il proprio rapporto, divenuto piatto e monotono, attraverso relazioni extraconiugali: nella trama, sottile ed ironica, realtà e immaginazione si mescolano in continuazione, fino a far perdere ai due coniugi completamente la propria identità. Tutta l’opera è affidata interamente ai due protagonisti, sulla scena ininterrottamente dall’inizio alla fine, senza pause né avvicendamenti, nel doppio ruolo di attori e cantanti, in uno stile musicale che mescolando il canto al parlato, cerca di rendere la scena il più possibile vicino alla realtà.

L’episodio di Tom Bombadil, titolo dell'opera firmata da Matteo Sarcinelli, 23 anni, iscritto al I anno del Biennio, è tratto dal primo dei tre libri de Il Signore degli Anelli, La Compagnia dell’Anello. Tom appare nel capitolo VI, La Vecchia Foresta, quando salva i quattro Hobbit dal Vecchio Uomo Salice; nel VII, dove lo vediamo al fianco delle sua bellissima sposa e ninfa Baccador, la Figlia del Fiume; e nell’VIII, dove scompare definitivamente, quando gli Hobbit si accomiatano e riprendono il loro viaggio. Dopo Lo Hobbit Tolkien aveva preso in considerazione l’idea di dedicare al personaggio un libro a parte, ma il progetto non si realizzò e decise di inserirlo in questa breve e peculiare parentesi ne Il Signore degli Anelli. Compare anche in una filastrocca della raccolta Le avventure di Tom Bombadil del 1934. Tom si presenta (e rimane) come un personaggio estremamente misterioso, del quale sono più le cose non dette che quelle dette. È l’unico tra tutte le creature della terra di mezzo a non subire il potere malefico dell’Anello".

Nicola Claudio e Stefano Canazza, Presidente e Direttore del Conservatorio di musica Agostino Steffani, spiegano che: “Le idee dei nostri studenti trovano nel Conservatorio l’opportunità di sperimentare e di confrontarsi con gli aspetti veri della produzione di uno spettacolo dal vivo.  Il Conservatorio Steffani offre ai propri giovani talenti l’occasione di provare sul campo l’esperienza formativa: la conoscenza didattica che si trasferisce nella realizzazione e nella messa in scena su un vero palcoscenico. Siamo convinti che queste progettualità vanno sostenute perché rappresentano la missione presente e il futuro delle nostre istituzioni”.

L'allestimento delle due opere è curato da Ivan Stefanutti, docente di arte scenica e regista di grande esperienza. “Ho cercato di mettere i ragazzi in condizione di avvicinarsi più possibile a quello che potrebbe essere un lavoro di carattere professionale con le sequenze nel montaggio di uno spettacolo” - aggiunge Stefanutti- “Il valore aggiunto di questa esperienza è coinvolgerli empaticamente in uno spettacolo che possa avvicinarli alla professione con tutti gli elementi necessari, dai costumi, al trucco e parrucco, dalla scenografia virtuale con le proiezioni e al disegno luci inserito un'ipotesi di piano prove. Non si tratta di un saggio, ma di uno spettacolo”. In scena gli studenti delle classi di canto che hanno accettato la sfida al debutto di due titoli nuovi.

“L'aspetto più entusiasmante - racconta infine Enrico Rinaldo, docente di canto lirico e con la collega Monica Benvenuti preparatore dei due cast - è stato sostenere i giovani compositori nel creare i ruoli affrontando il difficile tema della tessitura e della scrittura per la voce. Tra gli studenti dobbiamo indirizzare un plauso ai due tenori mozambicani, che sono qui in Erasmus Plus a Castelfranco e hanno accettato con enorme entusiasmo la sfida di imparare un ruolo intero in italiano in poco tempo”.

 


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Tracy Ngumbao Jefwa

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