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29 aprile 2024

Treviso

CAVE: TREVISO LA PROVINCIA PIU' SACRIFICATA

Il piano regionale di attività di cava prevede che in provincia di Treviso si estrarrà il 50% della ghiaia del Veneto

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

CAVE: TREVISO LA PROVINCIA PIU' SACRIFICATA

Paese - L’associazione Paeseambiente è indignata per i contenuti del Prac – Piano Regionale di Attività di Cava - approvato lo scorso 21 ottobre dalla Giunta Regionale del Veneto  dove vengono stabiliti i quantitativi di ghiaia e sabbia estraibili annualmente per i prossimi dieci anni.

Prevede un quantitativo annuo di materiale estraibile pari a 13.650.000 mc, suddivisi così: Treviso 6.825.000 mc, in pratica il 50% del totale, Verona 4.095.000 (30%), Vicenza 2.320.500 mc (17%) e Padova 409.500 mc (3%).

Il Prac – spiega l’associazione ambientalista – è stato precedentemente adottato il 23 ottobre 2003, è stato approvato il 21 ottobre scorso dopo l’esame di circa 350 osservazioni, ora passerà alle commissioni consigliari di Palazzo Ferro Fini e poi al Consiglio regionale per l'approvazione definitiva.

Il piano suddivide il territorio della provincia di Treviso in quattro “Insiemi Estrattivi” cosi’ suddivisi. Considerati i numeri del Prac risulta evidente che la provincia che maggiormente viene sacrificata alla lobby dei cavatori è quella di Treviso dalla quale finora sono stati estratti il 79,71% dei materiali complessivi in tutta la regione per un totale di ben 82 milioni di metri cubi.

Di questi 82 milioni ben 33 sarebbero stati estratti a Paese che a livello provinciale ha dato il 34,6% del materiale estratto mentre a livello regionale il 17,2%, con un territorio agricolo scavato per il 13% ovvero ben oltre il limite del 3% previsto dalla L.R.44/82.

Altra fonte di preoccupazione è che non verrebbe previsto alcun incentivo e sostegno al recupero dei materiali inerti che potrebbero coprire il 70% del fabbisogno di ghiaia ma che andrebbero a sottrarre ingenti guadagni ai cavatori. “Questo è il piano della lobby dei cavatori che qui in Veneto è potente quanto quella dei petrolieri in Texas, ovvero dettano legge –dichiara Andrea Zanoni presidente di Paeseambiente che aggiunge – questa è una pianificazione che va a vantaggio dei conti in banca dei cavatori gravando sul territorio di tutti i cittadini.

La volontà dell’assessore Chisso di ampliare le cave esistenti pone seri rischi anche per la risorsa acqua perché implicitamente concede gli ampliamenti in profondità con la possibilità di scavare sottofalda e di far mettere così in comunicazione fra loro le falde superficiali più inquinate con quelle più profonde, utilizzate anche per l’estrazione di acqua ad uso potabile” .

Secondo Zanoni la Regione “per accontentare i cavatori dovrà giocoforza modificare anche la legge 44 del 1982, ovvero, per dare il via libera ai cavatori, dovrà eliminare l’unico paletto che in qualche zona ancora li fermava: il limite del 3% scavabile della superficie agricola totale di un singolo comune”. Senza questa modifica il Prac, sostiene Zanoni, potrebbe essere impugnato al Tar del Veneto per palese violazione dell’articolo 13 della legge 44 dell’82.

“Mi auguro che i 26 sindaci della provincia di Treviso dei comuni interessati dalla scure della Regione, magari assieme a quelli dei comuni interessati delle province di Vicenza, Verona e Padova, si coalizzino presto impugnando al Tar il Prac e studiando tutte le strategie possibili per affossarlo definitivamente ancor prima che arrivi in consiglio regionale”.

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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