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27 aprile 2024

Castelfranco

«Quel marocchino non doveva essere libero»

Ragazzini rapinati all’uscita dalla piscina: Dussin se la prende coi magistrati

| Matteo Ceron |

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| Matteo Ceron |

CASTELFRANCO – Perché quel marocchino era libero? Se lo chiede il sindaco Luciano Dussin riferendosi ad uno dei tre stranieri che qualche giorno fa hanno rapinato e picchiato tre ragazzini di 15 anni all’uscita da piscina per soli tre euro. Uno dei tre marocchini, poi individuati e denunciati dai carabinieri, circa un mese fa era stato già denunciato per aver picchiato e rapinato un anziano di 87 anni a Crespano del Grappa.

«Chiederò tramite il gruppo parlamentare della Lega Nord di presentare un atto di sindacato ispettivo per capire se il Ministero della Giustizia intenda indagare su come possa essere successo che un ventenne, sia lasciato libero di circolare dedicandosi a colpire anziani e bambini indifesi – recita una nota diffusa dal primo cittadino di Castelfranco - Oggi in piazza a Castelfranco alcuni cittadini mi hanno chiesto come sia possibile che un delinquente che recentemente ha derubato con violenza un anziano dei suoi risparmi, possa oggi essere libero di aggredire dei minorenni per derubarli con violenza a loro volta. L'arroganza che rende forte questo sig. G.D.A. sta nel fatto che lo Stato italiano, nello specifico la magistratura, gli ha insegnato che in questo Paese i fessi sono gli indifesi e le Forze dell'Ordine che lo arrestano per niente, mentre i furbi sono i delinquenti come lui e i suoi compagni. La cosa che rattrista di più è sapere che il codice penale offre gli strumenti per far piangere a lungo delinquenti di questa specie, e invece  li troviamo più liberi che mai».

Dussin se la prende coi magistrati.
«Un delinquente di siffatta specie è pericoloso socialmente, e per questo non può essere lasciato libero di fare quello che vuole, secondo, essendo chiaramente recidivo non aveva diritti a sconti di pena o attenuanti generiche, per questo sono curioso di capire se il Ministro riterrà opportuno verificare l'opportunità di tanto lassismo ad opera dei giudici che lo hanno lasciato libero – continua -
Se fosse appurato che nessuna responsabilità è da imputare a tanta benevolenza giudiziaria, allora sarebbe da augurarsi la chiusura non solo delle sedi periferiche dei tribunali, ma quella totale.
Anche per rispetto della sua precedente vittima, un ottantasettenne, peraltro recentemente scomparso, sarebbe il caso di assicurare questi personaggi a un equo processo da svolgersi possibilmente in un tribunale cinese, mi assumerei ben volentieri gli oneri delle spese derivanti».

 


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Matteo Ceron

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