MONTEBELLUNA - "I licenziamenti vanno respinti da qualsiasi parte provengano e il dato che sta emergendo è che è in atto una riorganizzazione anche nel sistema bancario che rischia di essere pagata con i nostri soldi senza un'idea generale". Lo ha detto, a Treviso, il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, rispondendo ad una domanda relativa all'ipotesi di riduzione di 3500 posti di lavoro nelle due banche ex popolari venete che il presidente del Fondo Atlante, Alessandro Penati, avrebbe inserito nel piano industriale da presentare alla Bce.

"Una delle ragioni della crisi che siamo vivendo - ha proseguito Landini - è che in questi anni sono state fatte leggi che permettono a chi investe in finanza di fare quello che gli pare senza avere un rapporto con il territorio. Manca la dimensione di una politica del credito e del sostegno agli investimenti e diversa da quella osservata fino ad oggi".

Landini poi ha detto di ritenere che "ci sono momenti in cui anche un intervento pubblico è necessario se ha una logica di rilancio del paese". "Credo - ha aggiunto - che la riforma del sistema finanziario sia un'urgenza. Se io debbo continuare a dare soldi miei e se deve essere il privato ad usarli facendo i danni che fa, non capisco perché, se di fatto gli consegno soldi pubblici, perché non debba essere il pubblico a controllarli".

"Quanti soldi sono stati dati in Europa per salvare le banche - si è chiesto anche Landini - quando stavano lì in sostanza le ragioni della crisi? Molti dirigenti di banche non mi pare siano esenti da colpe e anche a questa questione è necessario mettere mano".