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05 maggio 2024

Treviso

CORTEO ANTI LEGA, SCONTRI E FERITI A VENEZIA

Si temono incidenti anche nella giornata di domani

| Carlo De Bastiani |

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| Carlo De Bastiani |

VENEZIA, 17 SET - Scontri e feriti tra centri sociali e forze dell'ordine oggi a Venezia, alla vigilia del raduno della Lega che domani vedrà Umberto Bossi e tutti i big del Carroccio sul palco di Riva degli Schiavoni. Il bilancio è di una ventina di feriti, 12 tra le forze dell'ordine, una mezza dozzina tra i manifestanti, nessuno dei quali grave: tra loro anche il consigliere comunale dei Verdi Beppe Caccia, portato in ospedale dopo essere stato colpito alla testa da una manganellata. Un agente, raggiunto da fumogeni e per questo con sintomi da intossicazione, è tuttora in osservazione.

La tensione per il corteo anti-Lega dei centri sociali e dei partiti della sinistra covava da ieri, quando gli organizzatori si erano visti vietare dalla Questura l'autorizzazione a raggiungere la zona di Riva Schiavoni, cuore domani della kermesse padana. La manifestazione, avevano stabilito le autorità, poteva spingersi dalla Stazione solo fino a Campo Santa Margherita. Questo ha irrigidito le posizioni degli anti-Lega, che radunatisi alla stazione ferroviaria in circa un migliaio hanno subito preannunciato che avrebbero tentato di forzare il cordone di polizia e carabinieri.

I due gruppi hanno iniziato a fronteggiarsi verso le 4 del pomeriggio: i dimostranti, con le bandiere di Rifondazione, Sel, qualche vessillo del Pd e molti striscioni irridenti verso il Carroccio - uno recitava "Liberi dalla Lega" con il nome del partito barrato -, hanno cominciato ad avanzare verso il Ponte degli Scalzi. Qui un cordone di tre file di agenti in assetto antisommossa sbarrava la strada che porta in Lista di Spagna.

I primi tafferugli sono esplosi quando il corteo, con un in testa Beppe Caccia ed altri consiglieri comunali, tutti con le mani alzate, ha cercato di forzare il cordone di polizia. Gli agenti hanno effettuato una prima carica di alleggerimento, i manifestanti hanno risposto usando le aste di bandiere e striscioni e lanciando fumogeni. In questa fase sono caduti a terra i primi due agenti. Mentre i manifestanti invocavano anche un intervento del sindaco Giorgio Orsoni, c'é stato qualche istante di stallo; poi un nuovo tentativo dei manifestanti di forzare il blocco, e un'altra manovra di alleggerimento della polizia, con colpi da ambo le parti. In questa fase si è accasciato a terra Beppe Caccia, con una ferita alla testa; è rimasto in stato di incoscienza alcuni minuti, poi è stato rianimato e portato all'ospedale di Venezia.

E' stato il penultimo sussulto di un pomeriggio di tensione. Perché non era ancora finita. Ritiratosi all'indietro il corteo, verso il piazzale della stazione di Santa Lucia, alcune centinaia di manifestanti hanno attuato un ultimo blitz, scendendo sui binari della ferrovia, e paralizzando per circa un'ora il traffico dei treni. Nel corteo, megafono in mano come un tempo, si è rivisto anche l'ex leader dei Disobbedienti, Luca Casarini, che ormai non compariva più in prima linea nelle proteste di piazza. "Hanno fatto autogol - ha detto - vietando il diritto di manifestare liberamente contro la Lega, per di più intervenendo senza ragione con violenza contro un corteo pacifico senza armi. Il partito del ministro dell'Interno Roberto Maroni è in evidente conflitto di interessi".

Resta da capire se questo sabato infuocato avrà ripercussioni, con altre proteste, sulla giornata di domani, che vedrà la città della laguna invasa da migliaia di militanti della Lega.

 

Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, intervenendo in merito agli scontri di oggi tra centri sociali e polizia, ha voluto precisare di aver costantemente monitorato la situazione, sentendosi con il prefetto, ma di non aver svolto una "mediazione".

"Con il prefetto di Venezia, così come con il questore e le forze dell'ordine - ha affermato il sindaco - ho mantenuto per tutto il giorno costanti rapporti telefonici per monitorare l'evolversi della situazione". "Ovviamente, come ho avuto modo di ribadire più di una volta oggi, non ho mediato - ha aggiunto - né concordato con loro o con altri la modifica del percorso. Né sono intervenuto in tal senso".

 


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Carlo De Bastiani

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