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28 aprile 2024

Politica

Attenzione! Arriva il Pronto Soccorso a pagamento

L’iniziativa – per ora – al Policlinico di Zingonia (Bergamo) rischia di essere emulata ovunque. L’inverno della sanità è arrivato

| Michele Bastanzetti |

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| Michele Bastanzetti |

Attenzione! Arriva il Pronto Soccorso a pagamento

Con un profilo comunicativo contenuto ed in periodo in cui opinionisti e pubblica opinione son un po’ svagati dalle vacanze, è stato attivato al Policlinico di Zingonia (Bergamo) un innovativo servizio di Pronto Soccorso a pagamento.

Al modico costo di 149 euro - notare la finezza ben nota ai commercianti nei periodi dei saldi, nell’ evitare il prezzo tondo- l’Ospedale garantisce visite immediate per i Codici bianco e verde, senza defatiganti prenotazioni o code,  “ai solventi” . Altra finezza questa, di natura linguistica, per evitare di traumatizzare chi legge con l’uso di equivalenti espressioni del tipo  “a chi ha carta di credito” o peggio, anche se più comprensibile,  “a chi c’ha soldi”. Oltre alla visita rapida vengono garantiti anche una serie di esami, anche questi ad immediato pagamento e si presume tutti assolutamente indispensabili.

Ora… siamo una democrazia para-liberale in cui la iniziativa privata è assolutamente lecita ma questo fatto, trattandosi di salute pubblica, presenta campi di valutazione non proprio secondari. A partire dall’ art. 32 della Costituzione che solennemente declama: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. E’ evidente che il Pronto Soccorso cash pone invece un solido muro divisorio fra due caste: chi può pagare e chi no. Se questo accade in altri ambiti, ad esempio per l’acquisto di una macchina più o meno lussuosa o per altri beni voluttuari, niente da dire. Ma tale muro viene eretto a discriminare un piano fondativo della nostra comunità, quello dei diritti individuali ove, sempre citando la Costituzione più bella del mondo: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale… è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini…eccetera”.

Questo fatto, ancora, si colloca sulla scia dell’ormai drammatica e conclamata crisi della sanità pubblica, agevolata se non proprio architettata, proprio da motori politici come il regionalismo all’italiana, che si vorrebbe addirittura potenziare con una arlecchinesca autonomia differenziata, ove interessi di territorio e di circolo privilegiato prevalgono su quelli collettivi e di appianamento delle diseguaglianze.  Che, a questo depauperamento a foglia di carciofo della sanità pubblica, ci stia dietro la piena consapevolezza dell’alta politica, basta un numero a dimostrarlo. Nel 2019, prima della batosta covid, la spesa sanitaria era del 6,4 % del PIL, già ben sotto la media degli altri paesi Ocse e G7, nel 2023 resterà tale, nel 2024 diminuirà a 6,3, nel 2025 a 6,1.

Il tutto con un paese che invecchia e che, magari anche per certe cadenti garanzie nei servizi essenziali, è in pieno inverno demografico. Domanda: La Costituzione Italiana rappresenta ancora le “Tavole della Legge” delle nostre  convivenza ed identità o va interpretata, per dirla col francesismo in uso nei ristoranti,  “A la carte”?


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Michele Bastanzetti

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