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29 aprile 2024

Treviso

GGP, SCIOPERO E SIT-IN SOTTO CASA DELL'AMMINISTRATORE DELEGATO

Oggi il ministro Sacconi ha incontrato i sindacati

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GGP, SCIOPERO E SIT-IN SOTTO CASA DELL'AMMINISTRATORE DELEGATO

TREVISO/CASTELFRANCO - Il ministro del welfare, Maurizio Sacconi, ha convocato oggi, venerdì, nella Prefettura di Treviso, le organizzazioni sindacali per affrontare la situazione che si è venuta a creare alla Ggp di Castelfranco dopo l'annuncio, da parte dell'azienda, di 160 esuberi. Esuberi che saliranno a 230, dato che il piano aziendale prevede altri 70 licenziamenti entro il 2013.

Il ministro, secondo quanto si è appreso, avrebbe anche incontrato i vertici dell'azienda in mattinata ed ha detto che è necessario "esaminare a fondo il piano industriale".

"L'azienda, oggi posseduta dalle banche creditrici - ha aggiunto - dopo una crisi di liquidità che è conseguita ad una crisi di mercato, ha cominciato a presentare un piano industriale che vuole raggiungere l'equilibrio entro il 2013 e che ipotizza un prezzo occupazionale".

In merito all'espressione utilizzata ieri dalla Caritas di Treviso, secondo la quale una delocalizzazione come quella scelta da Ggp equivale a "rubare", Sacconi ha invitato a non esprimere giudizi indifferenziati. "Al giorno d'oggi - ha detto - non si delocalizza più per risparmiare sul costo del lavoro. Qualche volta si localizzano una parte delle produzioni per farle vicine a quei consumatori emergenti. Bisogna negoziare di volta in volta cosa rimane qui, cosa si sviluppa qui, se ciò che si sviluppa qui per qualità e quantità corrisponde alle esigenze della nostra società ed economia".

Intanto le organizzazioni sindacali hanno effettuato le prime assemblee in cui è stato deciso, in particolare, uno sciopero di otto ore per il 19 maggio ed un sit-in sotto la casa dell'amministratore delegato di Ggp, il tedesco Georg Metz, a Castelfranco.

Sul caso prende posizione anche Franco Berardi, presidente del Circolo Acli di Castelfranco. 

"Siamo molto preoccupati - recita una sua nota - dopo aver appreso dell’annuncio di ieri della Ggp di tagliare 160 posti di lavoro nelle sedi di Castelfranco e Campigo (di cui circa trenta da una azienda fornitrice collegata), trasferendo parte della produzione in uno stabilimento slovacco. La situazione ci appare molto grave, per certi versi drammatica, in primo luogo perché si tratta di una ennesima operazione di delocalizzazione produttiva che coinvolgerà tante persone, i lavoratori e le loro famiglie, già provati dal peso della crisi economica, ed ora costretti a fare i conti con incertezze sempre più reali rispetto al proprio posto di lavoro.

In più, non possiamo non considerare che questa decisione – annunciata per far fronte alla concorrenza dei paesi asiatici - si colloca in uno scenario castellano pesantemente colpito nell’occupazione, sia nell’industria (due su tutti il caso della Fervet e della Fraccaro Radioindustrie) che nell’artigianato (come hanno dimostrato i dati resi noti di recente dalla Confartigianato castellana con un drammatico grido d’allarme). Siamo di fronte ad una vera emergenza sociale che si riversa su tutto il territorio e apre numerosi interrogativi su quale realistico sviluppo economico può vederci attivi sulla scena italiana e sui mercati internazionali, quali vie strategiche sono percorribili per restituire a questa – e ad altre grandi aziende – il loro ruolo propositivo.

Per ciò riteniamo urgente l’assunzione di una piena responsabilità sociale d’impresa. Solo un paio di anni fa, la GGP – Ex Castelgarden aveva prima firmato un accordo separato con i sindacati per chiudere i contratti a termine (quasi esclusivamente di lavoratori immigrati) e successivamente attuato misure di cassa integrazione per la maggior parte dei suoi dipendenti".

 

 


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