Moro Barel, terra buona e famiglia genuina a Vittorio Veneto

Dall’azienda agricola all’agriturismo, generazione dopo generazione

| Sara Armellin |

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VITTORIO VENETO - Quella dell’azienda agricola Moro Barel è proprio una bella storia, genuina proprio perché semplice, vera proprio perché è esattamente così che, in un mondo perfetto, dovrebbero procedere le cose. Diciamo che il punto di partenza è decisamente buono, perché ci troviamo nel bel mezzo delle Colline del Prosecco, in quella zona straordinaria tra Vittorio Veneto e Conegliano.

Qui hanno le radici i Casagrande, anche se Casagrande non è esattamente il loro cognome: nonno Pietro, classe 1915, detto il Moro per il suo incarnito, è nipote di orfano di guerra e viene tirato su, come si faceva all’epoca, nella borgata Barel, un crocchio di case, stalle e corti nelle colline di Confin, dove cresce con 3 fratelli e 6 sorelle facendo il mezzadro. Se l’inizio non è dei più rosei, con l’avanzare del secolo le cose volgono verso il meglio: nonno Pietro mette su famiglia e nesce la figlia Loredana. Dopo anni di duro lavoro e faticosi risparmi, riesce a riscattare, negli anni sessanta e insieme al fratello Giuseppe, detto il Bepo, parte dei terreni duramente coltivati.

E si scegli le terre migliori, quelle ben esposte, dove ortaggi, olivi, alberi da frutto e viti crescono bene: del resto li ha osservati crescere per una vita e sa bene come si comporta questa terra. Nel 1976 la figlia Loredana sposa Aldo, si dedica con fatica e passione alla terra e nascono i figli Susanna e Ivano. Arriviamo così agli anni 90 quanto Aldo e Loredana decidono di integrare il lavoro agricolo con l’accoglienza e la ristorazione e aprono un agriturismo nella borgata, ristrutturando la vecchia stalla. Del resto gli animali da corte sono abbondanti, gli insaccati squisiti, le verdure sane: e la clientela non manca. La figlia Susanna cresce con la passione per l’attività agricola e agrituristica, trovando un ottimo alleato nel marito Loris, anche egli seguace della vita genuina e dei sapori autentici.

Il passaggio generazionale avviene con naturalezza e ora sono Susanna e Loris a condurre campi e cucina, con l’aiuto dei figli e con l’aggiunta nel 2010 di 14 posti letto. Perché qui, non scordiamocelo, siamo nel bel mezzo delle Colline del Prosecco, Patrimonio Unesco, con turisti che le percorrono in lungo e in largo alla ricerca di scorci da fotografare e di sapori da ricordare. Ma allora perché ostinarsi a fare frutta, orticole e allevamento di bassa corte?

Per mantenere fede alle loro origini: Susanna e Loris hanno scelto di coltivare i 12 ettari di terreno in modo sostenibile, che ora si chiama biologico, con orticole di stagione, alberi da frutto del luogo, bosco e prato per far pascolare galline, maiali e oche, e certo, anche un po’ di vigneto, ma non solo ed esclusivamente Prosecco: dai 2 ettari e mezzo di vigna, in conversione verso il biologico, ottengono verdiso, riesling, glera frizzante, rosso dei colli e, giustamente, un po’ di DOCG brut e extra dry, ma solo per uso agrituristico. Anche le conserve di frutta e di verdura vengono utilizzate e vendute nel loro agriturismo: giardiniere invernali ed estive, radicchio sott’olio, zucchine in agrodolce, confetture di frutta, topinambur sott’olio.

E, particolarità di questa azienda agricola, il caco esiccato, ottima riserva di potassio e vitamine da sgranocchiare. Nel laboratorio PPL Loris produce tutti gli insaccati tradizionali: soppresse, salami, musetti, osso colli, pancette …la lista è lunga, come quella dei clienti che si arrampicano per le strade panoramiche fino alla collina dei Barel ad acquistarli.

Il punto vendita è un grazioso angolino all’interno della sala ristorante dell’agriturismo: qui chiunque può recarsi, negli orari di apertura o previa telefonata, per acquistare verdure in vasetto, vino, succo d’uva e di mele, insaccati e, quando disponibile, verdura di stagione. Tutto nel nome della genuinità e della passione di una famiglia che trova nelle sue radici la forza e l’ispirazione per evolvere e migliorare, generazione dopo generazione.

 



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