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19 aprile 2024

Nord-Est

L'Imam prega di uccidere gli infedeli: espulso

Aveva pronunciato violente frasi antisemite nella moschea di San Donà

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L'Imam prega di uccidere gli infedeli: espulso

ROMA - Il ministro dell'Interno Angelino Alfano (in foto) ha disposto l'immediata espulsione dell'imam della moschea di San Donà di Piave, il marocchino Raoudi Albdelbar, per "grave turbamento dell'ordine pubblico e pericolo per la sicurezza nazionale e discriminazione per motivi religiosi". L'imam, secondo quanto riporta il quotidiano 'Libero', nel sermone del venerdì, avrebbe incitato all'odio contro gli ebrei. L'episodio, sempre secondo il quotidiano, risalirebbe alla fine di luglio. "Oh Allah - avrebbe detto tra l'altro l'imam le cui parole sono state riprese in un video reso noto dall' associazione Memri.org, vicina ad Israele - porta su di loro ciò che ci renderà felici. Oh Allah, contali uno ad uno e uccidili fino all'ultimo. Non risparmiare uno solo di loro".

"Non è accettabile - afferma Alfano - che venga pronunciata un'orazione di chiaro tenore antisemita, contenente espliciti incitamenti alla violenza e all'odio religioso". "La mia decisione - prosegue il ministro - valga da monito per tutti coloro che pensano che in Italia si possa predicare odio". Il provvedimento, sottolinea ancora il Viminale, è stato adottato sulla base di scrupolosi accertamenti condotti dal Servizio centrale Antiterrorismo, con il concorso della Digos di Venezia e d'intesa con la procura.

Le reazioni. In Veneto, il presidente della Federazione islamica e della associazione 'Assalam' di Annone Veneto, Bouchaib Tanji, ha affermato di approvare la decisione di Alfano. "L'Islam è religione di pace - ha dichiarato - . Via dalle moschee chi predica la morte".

"E' inaccettabile - ha proseguito Tanji - che un imam, a cui sono affidate la predicazione del Corano e le preghiere dei fedeli dell'Islam, inciti alla violenza contro qualcuno e all'uccisione di qualsiasi persona. Ancora peggio se si chiede a Dio di sterminare un popolo intero". "L'uccisione delle persone di religione ebraica - sottolinea - non rende felice nessun altro essere umano, così come lo sterminio dei musulmani o dei cristiani o di qualsiasi altro popolo".

"Nei giorni scorsi - conclude il presidente della federazione islamica del Veneto - abbiamo manifestato a Portogruaro ed in altre città del Veneto contro l'uccisione dei civili innocenti, dei bambini, per la pace per tutti coloro che vivono a Gaza, in Israele e in Palestina ricordando la comune preghiera di Papa Francesco con i leader Simon Peres e Abu Mazen. Con loro speriamo che la tregua in atto da alcune ore sia definitiva e che la politica torni ad usare le parole ed il confronto per risolvere i problemi".

La Lega fa la voce grossa. Il leghista Prataviera dice al governo "basta atteggiamenti lassisti" e chiede di pretendere "sermoni in italiano e nessuna zona d'ombra". "Stop a nuovi permessi per la realizzazione di luoghi di culto o affini, censimento di quelli esistenti e tolleranza zero", afferma l'esponente del Carroccio che invoca l'immediata chiusura della moschea di San Donà. La Lega insiste: Si faccia un referendum sulle moschee e si parli italiano al loro interno".

"Alla luce dei gravi fatti avvenutinella moschea di San Donà di Piave invitiamo il governo adiscutere immediatamente la proposta di legge della Lega Nord sulla disciplina delle moschee. È chiaro che siamo di fronte a un grave problema di sicurezza e di ordine pubblico: il governo si svegli e intervenga prima che sia troppo tardi".

A scriverlo sono il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Massimiliano Fedriga, e il primo firmatario della proposta di legge, Nicola Molteni, commentando la vicenda in cui l'imam della moschea di San Donà di Piave incitava all'odio razziale durante un sermone. "Visto l'alto rischio per la sicurezza dei cittadini causato dalla proliferazione di nuove moschee sul territorio, riteniamo importante demandare la potestà di regolamentare i piani di edificazione delle moschee alle regioni, a cui dovrà essere presentato l'elenco dei finanziatori italiani ed esteri. È inoltre necessario per l'approvazione di tali insediamenti un referendum della popolazione del comune interessato, un registro degli imam e il fatto che si parli la lingua italiana all'interno delle moschee

L'opinione dell'Imam di Treviso. "Non dobbiamo assolutamente lasciare passare questi messaggi di violenza", afferma Abdallah Khezraji, vicepresidente della consulta regionale per l'immigrazione e imam di Treviso, che si dice "stupito" della presa di posizione dell'Imam di San Donà di Piave, e afferma di trovarsi in accordo con la decisione del ministro Alfano di allontanarlo.

"E' necessario - prosegue - insistere sul dialogo per la pace e rientrare nella normalità. Questo imam ha sbagliato e deve essere allontanato. Arabi ed ebrei anche in Italia fanno parte del medesimo tessuto sociale"

 

L'Italia non è la Francia. Anche Mara Carfagna, portavoce di Forza Italia alla Cama, cinguetta la sua. Su Twitter scrive che "L'Italia non deve diventare la Francia. Espellere l'imam che invocava la morte degli ebrei è stata una scelta giusta e coraggiosa".

La dichiarazione del Pd. ''Non deve esistere in Italia e nel mondo un'area grigia dove antisemitismo e odio possano trovare cittadinanza. Hanno fatto bene il Governo e il Ministro degli Interni Alfano a espellere l'Imam di San Donà del Piave dopo un discorso pronunciato nelle settimane scorse con chiari riferimenti e incitamenti alla violenza antisemita'': così Emanuele Fiano, capogruppo Pd in Commissione Affari Costituzionali della Camera ''Nel nostro paese - aggiunge - ci sono per fortuna leggi chiare e inequivocabili a cui appellarsi, frutto del lavoro e della sensibilità di molti. Bene applicarle quando serve. Così come un giusto riconoscimento va dato a chi non abbassa mai la guardia e, tra ostacoli e difficoltà, monitorizza la rete riuscendo a individuare episodi gravissimi come quello di San Donà. Non è una caccia alla streghe, è un impegno serio alla convivenza di storie, culture e religioni diverse in un paese come l'Italia che deve molto del suo progresso all'accoglienza e alla solidarietà''.

Il sindaco di San Donà. Sarà un'indagine comunale a verificare la funzionalità e le frequentazioni della moschea di San Donà di Piave. Lo ha assicurato il sindaco Andrea Cereser. "Stiamo facendo tutte le verifiche del caso - ha commentato Cereser - e se necessario controlleremo i frequentatori del luogo di culto ove si è svolto l'incontro religioso, che ci risultano essere membri di un'associazione culturale. A breve avremo in incontro anche con il locatario della struttura dove si sono svolti gli incontri. Il fatto ci ha comunque stupito, soprattutto per i toni, ma se il ministero ha deciso di adottare questo provvedimento avrà avuto sicuramente i suoi buoni motivi per farlo. Fermo restando che bisognerà verificare con cura le parole utilizzate nella traduzione. Ad ogni modo - ha concluso Cereser - è nostra intenzione rafforzare i rapporti islamici con le comunità del territorio, per evitare che accadano episodi di questo tipo".

 



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