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15 maggio 2024

Castelfranco

UN FORO NELLA PORTA PER RAZZIARE LE CASE

Albanese 26enne in manette. Caccia al complice

| Milvana Citter |

| Milvana Citter |

UN FORO NELLA PORTA PER RAZZIARE LE CASE

CASTELFRANCO VENETO – Usavano la tecnica del foro nella porta per entrare nelle abitazioni che poi razziavano. I carabinieri di Castelfranco hanno arrestato un albanese di 26 anni, sospettato insieme ad un complice ancora ricercato, di essere l’autore di oltre sei colpi nella castellana.

La tecnica utilizzata era sempre la stessa, praticare con una punta da trapano, un foro vicino alla serratura, nel quale inserire un filo che fungeva da gancio per aprire la maniglia. Così erano riusciti ad aprire le porte di almeno sei abitazioni derubando gli ignari proprietari. Una serie di colpi messi a segno negli ultimi giorni nella zona della castellana ma anche nella prima periferia di Treviso dei quali è sospettato Leonard Noka, clandestino 26enne.

Secondo i militari dell’Arma sarebbe infatti il 26enne l’autore dei furti, messi a segno insieme ad un complice tuttora ricercato. «Era da un po’ – commenta Nicola Darida, comandante del Nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Treviso -, che nella castellana si verificavano furti di questo tipo, finalmente abbiamo dato un volto al presunto autore delle razzie e speriamo presto di identificare anche il complice». Il fermo dopo una caccia durata 24 ore, dopo che i due avevano derubato l’abitazione di un 48enne fuggendo con una Mercedes Classe B che gli sarebbe poi servita per mettere a segno l’ennesimo colpo.

La trappola è scattata lunedì intorno alle 18.30 quando i due complici si sono ritrovati nel luogo dove avevano nascosto l’auto, nel frattempo individuata dai carabinieri che li stavano quindi aspettando. Mentre il complice è riuscito a fuggire, Noka è stato bloccato non senza fatica. Il 26enne ha infatti opposto una violenta resistenza provocano lesioni guaribili in 5 giorni a due dei militari. In uno zainetto che l'uomo portava, sono stati trovati, oltre a quattro maglioni di marca rubati, anche tutti gli attrezzi usati nei colpi: la punta del trapano, guanti in lattice e una torcia elettrica.

La punta del trapano e la torcia utilizzati dai malviventi

«La tecnica utilizzata – spiega il luotenente Rutigliano della compagnia di Castelfranco Veneto -, è abbastanza comune ma efficace per questo si raccomanda ai cittadini di munire le porte d’ingresso e le portefinestre di chiavistelli, in modo da renderle più sicure».

Il 26enne, trasferito in carcere a Santa Bona, è risultati essere già destinatario di un ordine di carcerazione emesso nel 2008 dal tribunale di Milano per aver agevolato la clandestinità di un connazionale.

 


| modificato il:

Milvana Citter

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