TREVISO - Nuova vita per Palazzo Da Borso. Lo storico palazzo del XVII secolo in piazza San Francesco sarà finalmente rimesso a nuovo e restituito alla comunità. Di proprietà del Comune dal 1840 e storica sede dell’istituto musicale Manzato, oggi trasferita in piazza Pola, sarà oggetto di un profondo lavoro di restauro e rifunzionalizzazione che andrà ad ospitare, al termine dei lavori, gli uffici comunali del settore Lavori pubblici e Infrastrutture, oggi all’Appiani.

L’intervento da oltre 2milioni di euro, iniziato lo scorso 21 novembre, durerà circa 400 giorni e prevede il restauro conservativo dei 900 metri quadri di spazi interni e dei 122 metri quadrati esterni, l’efficientamento energetico e l’adeguamento sismico. Palazzo Da Borso presenta i tipici caratteri compositivi dei palazzi urbani veneti: si sviluppa su tre livelli fuori terra ed occupa in pianta circa 300 metri quadrati per piano. Il progetto di riqualificazione dell’immobile, sviluppato dallo studio di architettura Demogo, mira a ripulire lo schema planimetrico per riportarlo all’impianto originario e a rendere leggibile l’assetto con il suo salone passante e con l’impianto spaziale che caratterizzava il suo momento storico più significativo. “Verranno realizzati 30 uffici del settore Lavori Pubblici, riportando alla luce l’impianto originario dell’immobile, risalente al 1600”, spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Sandro Zampese. In particolare, la rifunzionalizzazione degli interni avverrà grazie all’inserimento di elementi d’arredo “mobili” capaci di riorganizzare i nuovi ambiti e poter modificare gli interni per un uso diverso nel futuro.

“Palazzo Da Borso sarà un ulteriore tassello utile a comporre il mosaico urbano architettonico di Treviso, riportando in centro il settore Lavori Pubblici, a beneficio della vivacità del contesto - le parole del sindaco Mario Conte - Inoltre, il restauro renderà sempre più attrattiva piazza San Francesco e permetterà di riconsegnare alla città questo splendido palazzo. Noi vogliamo valorizzare i gioielli della città attraverso degli investimenti di rigenerazione del patrimonio immobiliare e non svenderli come ha fatto la passata amministrazione con la vendita di palazzo della Signoria, palazzo simbolo di piazza dei Signori, ad una società dello Stato e perdendo di fatto la proprietà di un immobile estremamente importante per i trevigiani”.