Traforo, comitato a Anas: «Fermi l’opera»
«Alla luce della sentenza del Tar l’opera non può essere completata»
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO – L’incontro di martedì sera tra Anas, espropriandi e il sindaco Roberto Tonon non ha portato, ad oggi, a soluzioni condivise. Anas ferma sulla sua opera, ipotizzando anche il secondo stralcio già bocciato dalla Sovrintendenza; il sindaco deciso e ottimista sulla possibilità di far modificare l’uscita su via Virgilio; gli espropriandi e il comitato bocciano il primo stralcio del progetto Anas e chiedono soluzioni alternative, oltre alla sospensione del cantiere.
«Sulla base del Codice degli Appalti e del Codice Civile sempre per la parte appalti, l’Anas può esercitare il recesso del contratto in qualsiasi momento. Allo stato attuale dei lavori, effettuando i calcoli come indicato dalle leggi sugli appalti, l’Anas dovrebbe sborsare una cifra attorno ai 4,5 milioni di euro, quindi minima rispetto ai 64 milioni previsti e rimarrebbero i soldi per alternative di tracciato meno costose, come già proposte dal comitato, e avanzerebbero ancora soldi – scrive in una nota il comitato “No traforo Anas, sì alternative” -. Inoltre, alla luce della sentenza del Tar, che mette di fatto Anas e ditte nell’impossibilità di completare l’opera, la risoluzione del contratto comporterebbe al massimo il pagamento dei lavori fin qui svolti, quantificabile in circa 1,7 milioni di euro».
Il comitato e i ricorrenti ribadiscono ancora una volta a Anas e al comune che «sia rispettata la sentenza del Tar del Veneto che afferma che non può essere reiterato il vincolo espropriativo sui terreni dei cittadini espropriandi e ricorrenti, perché vietato dalla legge regionali», punto sul quale Anas e il sindaco Tonon hanno espresso, sentiti i loro legali, versioni opposte. Posizioni che fanno ora immaginare che il ricorso al Consiglio di Stato possa essere dietro l’angolo.