Tolta ai bambini la frutta bio: costa troppo
Bisogna risparmiare. E a Segusino si rinuncia alla qualità della mensa
SEGUSINO - Da qualche parte, bisogna tagliare. Per salvare l'Italia, è necessario rivedere la spesa. Un po' dappertutto. E così, a Segusino, i bambini della scuola primaria Canova dovranno rinunciare alle mele biologiche: qualche antiparassitario o erbicida in più non farà loro poi così male. E' questo il prezzo da pagare, per risparmiare.
Il diktat è arrivato dal Governo, che costringe tutti i Comuni italiani a rivedere i contratti con le ditte di fornitura, per ottenere un ribasso del 5% sui costi della mensa. A Segusino il sindaco Guido Lio ha optato per diminuire la qualità e mantenere la quantità. Non senza rammarico: "E' l'ennesimo tentativo - si legge in una comunicazione firmata dal primo cittadino - di salvare l'Italia, ormai fallita da tempo". "Questo non servirà a salvare l'Italia, ma a creare disagio inutile alla collettività e alle imprese", commenta inoltre Lio, ribadendo che la scelta del Comune è stata conseguenza di un'imposizione arrivata dal Governo centrale.
Stop alla frutta bio, dunque. Certo, più genuina, ma davvero troppo costosa. L'Italia non se la può (più) permettere.