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23 maggio 2024

Nord-Est

Tasse sulle seconde case: con Imu-Tasi,fino a +236%

Raddoppiate su capannoni e negozi

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Tasse sulle seconde case: con Imu-Tasi,fino a +236%

VENEZIA - L'introduzione dell'Imu e successivamente della Tasi, tra il 2011 e il 2014, ha portato una vera stangata su seconde case e immobili produttivi.

Lo segnala la Cgia di Mestre, evidenziando l'aumento massimo a carico delle seconde case affittate a canone concordato, +236% in tre anni, mentre per quelle affittate a canone libero l'incremento è stato del 150% e 'solo' del 115% per quelle sfitte. Per negozi, alberghi e capannoni, invece, le tasse sono mediamente raddoppiate.

Secondo i calcoli della Cgia di Mestre le tasse sugli immobili sono aumentate del 144 % sugli uffici e gli studi privati e del 140% su negozi e botteghe. Non se la sono passata molto meglio laboratori artigianali (+108%), gli alberghi, le pensioni e i capannoni commerciali (+96%), fabbriche e capannoni artigianali (+95%).

I calcoli dell'ufficio studi della Cgia hanno preso come riferimento iniziale il 2011, ultimo anno in cui è stata pagata l'Ici. Per gli immobili ad uso produttivo, i risultati non tengono conto del risparmio fiscale concesso dalla legge. Nel 2014, ad esempio, la Tasi è per le aziende completamente deducibile dal reddito di impresa, mentre l'Imu lo è solo per una quota pari al 20%.

"Tendenzialmente - osserva il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - i sindaci hanno mantenuto relativamente basso il livello di tassazione sulle prime case, innalzando, invece, quello sugli immobili ad uso produttivo e sulle abitazioni diverse dalla principale. Ricordo che in queste ultime non rientrano solo quelle di proprietà di famiglie benestanti che hanno acquistato la seconda casa al mare o in montagna, ma troviamo anche quelle di persone che hanno ereditato l'immobile dopo la scomparsa dei genitori o sono diventate seconde case perché nel frattempo i proprietari hanno cambiato residenza a causa del trasferimento in un'altra città per motivi di lavoro".

In termini assoluti, fa notare lo studio della Cgia, il peso dell'Imu più Tasi si fa sentire soprattutto sugli immobili ad uso produttivo. Quest'anno il titolare di un albergo/pensione è chiamato a pagare mediamente 11.855 euro, la proprietà che gestisce un supermercato 7.931 euro, l'azienda proprietaria di una grande fabbrica 6.385 euro, mentre il titolare di un capannone artigianale/industriale deve versare attorno ai 4.000 euro.

Sulle seconde case sfitte (prevalentemente abitazioni di villeggiatura ubicate in zone di mare o di montagna) il carico fiscale Imu più Tasi costa mediamente 932 euro, quello delle abitazioni locate a canone libero 911 euro, mentre per le abitazioni locate a canone concordato 773 euro.

 



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