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13 maggio 2024

Castelfranco

Spaccio a scuola: Don Roberto, "preside antidroga", racconta

"Al Cfp 0,8% di assuntori: una delle più basse percentuali del Veneto"

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FONTE - Il CFP di Fonte ha ricevuto i complimenti da parte del Presidente della Regione Veneto per l'azione condotta a contrasto della droga. “Ho apprezzato molto i ringraziamenti di Luca Zaia – sottolinea don Roberto Trevisan (in foto) - che egli ha voluto estendere a tutti i docenti, segnalando il fatto che nostro sistema formativo si colloca su livelli di eccellenza. Concordo con Zaia sul fatto che sono proprio questi seri interventi di prevenzione e contrasto la migliore testimonianza proveniente dai nostri territori. Anche nelle nostre aule si insegnano quei valori fondamentali come l’onestà, la legalità, la giustizia. Questo anche - insiste don Roberto - a vantaggio del nostro mondo produttivo e artigianale, a cui i giovani del CFP sono destinati. I nostri professionisti devono contare sul fatto che dal CFP di Fonte escono ragazzi non solo forniti di mani abili, ma anche di serierà umana e maturità personale.”

 

Don Roberto, l'hanno chiamata il Preside antidroga, ma quali sono state le sue prime reazioni quando ha scoperto il traffico di stupefacenti?

“La prima reazione è stata quella di capire la dimensione di questa devianza, quanti studenti coinvolgeva e quale possibile livello di gravità poteva rappresentare per la scuola. L'altro pensiero – in contemporanea - è stato sul come recuperare questi ragazzi salvaguardando anche la serietà e la dignità della scuola. Mi sono subito chiesto se noi avevamo le competenze per rilevare queste informazioni o se dovevamo chiedere l'aiuto a chi lo fa di mestiere. Per questo ci siamo rivolti al settore antidroga della Questura e abbiamo concordato un programma di lavoro mediante un incontro con tutti gli insegnanti. Specifico che, da subito, sapevamo che il fenomeno era ridotto e, oggi, abbiamo conferma che lo 0,8% degli assuntori di stupefacenti rappresenta forse una delle più basse percentuali del Veneto.”

 

I genitori come hanno preso i fatti?

“Da parte di molti genitori abbiamo ricevuto messaggi di sostegno, ringraziamenti e apprezzamenti per l'atto di coraggio che, in prima battuta, potrebbe dare una immagine non positiva della scuola. Hanno detto che si sentono più tutelati e sicuri a lasciare i loro figli nella nostra scuola ed era proprio questo il nostro obiettivo. Nessuna famiglia ha manifestato l'intenzione di abbandonare il CFP. Anche le famiglie dei ragazzi coinvolti hanno apprezzato la nostra condotta sia sul piano di grande rigore come recupero umano".

 

In che modo vi siete relazionati ai compagni di classe?

“A dire la verità i compagni di classe sono stati redarguiti e finanche sanzionati con il drastico abbassamento del voto di condotta. Infatti, è proprio a causa della diffusa omertà dei giovani che alcuni vizi dilagano nel sottobosco. Vogliamo insegnare che chi è testimone di azioni negative, non solo ha il dovere di parlarne agli insegnanti, ma ha maggiore convenienza nel denunciare che a tacere divenendo parzialmente correo.”

 

Quali iniziative avete in programma?

“Su questi fatti la nostra scuola è orientata dal senso di responsabilità e dalla missione educativa della Fondazione. Per prima cosa abbiamo aperto uno Sportello gratuito di Ascolto Psicologico. Per quanto riguarda i ragazzi assuntori degli stupefacenti, il rientro a scuola sarà condizionato dai risultati derivanti dal loro percorso con il SERT della propria ULSS. Sul fronte della prevenzione, insieme a tutto il corpo docente, abbiamo messo in calendario eventi di sensibilizzazione attraverso testimonianze e documentari. Il tutto sarà ripreso anche nell'ambito del tema Sicurezza sui luoghi di lavoro. Comunque, data l'esiguità del fenomeno, al momento non abbiamo individuato ulteriori azioni repressive insieme alla Polizia”.

 


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