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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

Risorti i consigli di quartiere

Da Re a Tonon: «Solo una marchetta elettorale»

| Claudia Borsoi |

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Risorti i consigli di quartiere

VITTORIO VENETOCancellati il 15 marzo 2011, risorti il 28 ottobre 2014: il consiglio comunale di ieri sera, martedì, ha dato il via libera alla ricostituzione dei consigli di quartiere. Il comma dell’articolo 68 dello statuto comunale che li disciplina è stato così reintrodotto dopo che la precedente amministrazione Da Re li aveva cancellati. Come rinasceranno, con che modalità di partecipazione e di elezione, numeri, limiti territoriali e ruoli sarà definito successivamente nel regolamento che li disciplinerà.

 

Primo passo, dunque, ieri sera per la ricostituzione dei consigli di quartiere. Soddisfatta per questa decisione la coalizione che lo scorso maggio ha sostenuto il sindaco Roberto Tonon, voto favorevole anche da Forza Italia rappresentata in consiglio comunale da Paolo Santantonio, astensione da parte dei consiglieri Bruno Fasan (Lega Nord), Giuseppe Maset e Gianluca Posocco (Toni Da Re Sindaco). L’ex sindaco Gianantonio Da Re, fautore all’epoca della soppressione di questo istituto, ha invece abbandonato l’aula al momento del voto. Voto che è arrivato dopo una lunga discussione, terminata poco dopo la mezzanotte.

 

Fautore della rinascita dei consigli di quartiere è il gruppo di lavoro composto dagli assessori Alessandro Turchetto e Barbara De Nardi e dai consiglieri comunali Marco Dus e Fabio De Vallier, tra l’altro ex consigliere di quartiere. «Questa – non ha nascosto De Vallier in aula – è una lotta politica fondamentale per la partecipazione» andando a definire i consigli di quartiere «bracci operativi» del consiglio e dell’amministrazione comunale. «Daranno voce ai cittadini con metodi di decisione moderni – ha aggiunto Dus -, avranno ruolo di monitoraggio e controllo» sulla vita politica vittoriese. «Si attua un altro punto del nostro programma elettorale dopo l’aver avviato le riprese video del consiglio comunale – ha evidenziato Adriano Botteon – e i nostri consigli di quartiere verranno ascoltati».

 

Rinascita accolta dalla minoranza, ma a delle condizioni. «Nei consigli di quartiere – ha evidenziato Gianluca Posocco ex consigliere di quartiere – alla fine si faceva più politica. Se accoglierete le mie proposte sono pronto a votare a favore». Tre i punti fondamentali per il consigliere della lista Toni Da Re Sindaco: quorum del 50% affinchè l’istituto sia legittimato, l’identificazione da parte del comune di una sede rappresentativa per tutti i quartieri e che anche i consiglieri di quartiere siano obbligati, come i consiglieri comunali, a rendere pubblica la loro situazione patrimoniale. Ed è soprattutto il punto sul quorum ad aver accesso il dibattito in aula: tra le fila del PD in molti hanno evidenziato che le amministrative e politiche non prevedono il quorum. «Dunque perché per i consigli di quartiere?» si sono chiesti. Anche dal consigliere Bruno Fasan sono arrivate delle richieste: «Sono favorevole all’istituzione dei consigli di quartiere – ha affermato ricordando come lui e altri consiglieri comunali abbiano mosso i primi passi proprio all’interno di queste istituzioni – ma chiedo che il ruolo di presidente sia a rotazione e che possano accedere al voto solo i cittadini che già votano per le amministrative o politiche». Fermamente contrario alla ricostituzione dei consigli di quartiere Gianantonio Da Re: «Chiedo al segretario comunale che ci spieghi il decreto Delrio», domanda tesa ad evidenziare come i consigli di quartiere non siano un’istituzione prevista nella legge che ha cancellato le province e istituito le città metropolitane. «Chiaro – ha poi aggiunto l’ex sindaco – che è un pegno elettorale che l’amministrazione paga a una civica che ha ottenuto pochi voti, segno che i cittadini hanno già bocciato questa idea. La legge Delrio non prevede i quartieri e noi li rimettiamo: fate dei comitati, non costano niente – ha poi proposto -. State istituendo qualcosa che va contro la normativa. Questa – ha chiuso – è solo una marchetta elettorale». «Una marchetta no – ha replicato Graziano Carnelos – anzi è un punto che trova quasi tutti i consiglieri d’accordo». «Nessun debito di riconoscenza» ha puntualizzato l’assessore Turchetto. «Santantonio si è detto favorevole, Fasan e Posocco pure ma a delle condizioni: allora perché gli avete aboliti?» l’interrogativo rivolto alla minoranza da Alessandro De Bastiani.

 

Momento infine di confronto anche sulla partecipazione, venerdì scorso, alla commissione di una persona invitata dal presidente Marco Dus: «Mi auguro che rappresentasse la comunità così come chiesto dallo statuto» ha evidenziato Posocco.

 


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