Refrontolo: fango, lutti e conversioni
Il vescovo della diocesi di Vittorio Veneto sollecita "comportamenti buoni"
| Emanuela Da Ros |
REFRONTOLO - La conversione dopo la tempesta. Tra la raffica di polemiche che s'insinua tra il fango e il dolore della tragedia avvenuta al Molinetto della Croda il 2 agosto scorso, spira l'invito alla preghiera. E alla conversione.
A indicare la strada verso "altri comportamenti", più consoni a quelli del messaggio biblico/evangelico è il vescovo della diocesi di Ceneda, mons. Corrado Pizziolo (in foto), che legge il trauma umano e paesaggistico del Molinetto come un mònito. "Il Signore Gesù - ha detto il vescovo alla messa dominicale avvenuta a Refrontolo - davanti un fatto molto simile a questo, invitò a non cercare risposta nella direzione di eventuali castighi di Dio o di colpe degli uomini, ma a cogliere anche in fatti tremendi come questi un invito alla conversione."
La Chiesa insomma invita a non indagare troppo sulle colpe o sulle cause naturali o umane alla base della tragedia. Il disastro c'è stato - sottendono le parole di Pizziolo - e non ha senso indagare sul perché e sul come. L'importante, l'indispensabile è che d'ora in poi cambiamo registro. Cioè atteggiamento.
Qualche indicazione ulteriore non guasterebbe.