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30 aprile 2024

Oderzo Motta

Le antiche strade d'Europa.

classici contro approda a Oderzo

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

ODERZO - In Europa due grandi reti di comunicazione e di contatti si sovrappongono e si intrecciano, quella delle vie romane e quella dei corridoi europei, non solo nei tracciati ma anche su un’idea di “humanitas” senza tempo, proprio nell’Opitergino, territorio di antica urbanizzazione e di moderno crocevia viario.

Questa la considerazione da cui partono le azioni civili degli studenti e docenti del Liceo Classico Antonio Scarpa dell’Isiss di Oderzo-Motta nell’ambito del progetto CLASSICI CONTRO 2017 UTOPIA (EUROPA) dell'Università Ca' Foscari, ideato e diretto da Alberto Camerotto e Filippomaria Pontani.

 

Il culmine del laboratorio opitergino sarà raggiunto il prossimo 19 maggio quando, nella prestigiosa sede di Palazzo Foscolo a Oderzo, alle ore 20, avrà luogo l’evento “ANTICHE STRADE D’EUROPA”.

Si parlerà di "Utopia Europa", ovvero di come si diventa cittadini europei con la scuola, la cultura, la musica, il teatro.

Dalla prospettiva particolare e così importante oggi delle comunicazioni. L'evento, aperto a tutti i cittadini, è realizzato, a cura di Mariano Montagnin e Selene Zanette, nella sinergia tra l'Università Ca' Foscari Venezia, il Liceo Isiss Antonio Scarpa, il Comune di Oderzo e la Fondazione Oderzo Cultura con il patrocinio di tredici comuni dell’Opiterigino.

 

Attraverso le strade passano le relazioni, gli incontri e gli scontri. Le strade attraversano il territorio, ma anche gli animi e le coscienze.

Proprio nell’Opitergino si incontrano, in località Tre Piere, tre antiche vie romane.

La Postumia, via romana che contribuì allo sviluppo dell’Italia padana, quella verso Tridentum, che agganciava il Mediterraneo all’Europa continentale, e infine quella che scendeva verso Altinum.

 

Sugli stessi assi l’Europa di oggi cerca di portare l’integrazione delle economie, ma soprattutto delle culture e delle persone. Due assi che oggi l’Europa considera nel Trans European Network-Transport (TEN-T) previsto fin dal Trattato di Maastricht e ridefinito nel Regolamento Europeo 1315/2013: li chiamano corridoio Mediterraneo e Scandinavo Mediterraneo o Transpadano.

 

La serata avrà tre relatori.

La professoressa Patrizia Basso dell’università di Verona parlerà di come si cerca una strada antica evidenziando l’importanza della interazione di varie tipologie di fonti: una strada antica, infatti, va cercata insieme con la testa (lo studio rigoroso di testi, epigrafi, dati archeologici ecc.) e con i piedi (il puntuale riscontro sul terreno, mediante un’attenta lettura cartografica e aerofotografica e un’esplorazione capillare dei luoghi).

Il professor Diego Calaon dell’Università Ca' Foscari Venezia cercherà di ri-immaginare il viaggio dei migranti e gli esodi legati alle molte diaspore dell'Europa post-antica. Cercherà di capire come definire tali spostamenti se viaggi, migrazioni o invasioni.

Alle relazioni dei due archeologi seguirà l’intervento del sociologo, esperto di relazioni tra territorio ed economia Sergio Maset dello Studio Idea Treviso. Spiegherà come L’Unione Europea stia tentando di creare uno spazio unico europeo dei trasporti con condizioni di concorrenza eque per e fra le varie forme di trasporto: stradale, ferroviario, aereo e marittimo.

 

Le relazioni saranno intervellate da brevi azioni degli studenti del Liceo Classico e di alcuni compagni del Liceo Linguistico Antonio Scarpa Isiss di Oderzo.

 

Attraverso letture di testi antichi (Livio, Sofocle), di testi moderni (Keruach, Whitman), canzoni (Gaber), assieme alla proiezione di video dedicati alla Postumia e alle città che sorgono lungo il suo tracciato, racconteranno il loro personale viaggio alla ricerca di Utopia e il sovrapporsi di antico e moderno lungo i “corridoi” europei.

Le strade sono state viste come legame fra territori, ma anche fra epoche, dal momento che i tracciati nel corso della storia si sono ripresi e ripercorsi, varchi che si erano chiusi sono stati riaperti, in una perenne anafora europea che ancora oggi cerca l’Utopia Europa.

 

“Guardiamo al futuro – come sostengono gli ideatori del progetto Alberto Camerotto e Filippomaria Pontani –, e lo facciamo a partire dai pensieri più antichi, dai nostri classici. Naturalmente con una attenzione critica e autocritica sempre vigile, alla maniera di Socrate, proprio per affrontare la complessità e i problemi del presente. Il pensiero di un’Europa unita è un’idea straordinaria, però non c’è Europa se non ci sono i cittadini. Ecco, abbiamo bisogno di diventare cittadini europei. Ci vuole un’Europa dei pensieri, un’Europa dei cittadini, che vivono insieme e che si confrontano, una coscienza plurale e collettiva, il contributo delle molte lingue e delle diverse culture che si intrecciano e che sanno riconoscere qualche fondamento importante in comune”.

 

Anche le vie di comunicazione, dalle rotte alle strade antiche ai collegamenti moderni, sono strumento per pensare l'unità. I problemi ci sono, lo vediamo bene, se, come ci dice Paolo Rumiz, le ferrovie non collegano più niente, da Trieste oggi con l'Europa unita a Lubiana non ci vai più, e nemmeno a Belgrado o Budapest”.

 

“Credo che questo evento rappresenti un’ulteriore saldatura tra la nostra scuola e il territorio – afferma la preside dell’Isiss Antonio Scarpa di Oderzo-Motta, professoressa Liviana Da Re. Gli studenti hanno sviluppato il progetto “Antiche strade d’Europa” a partire dalla presenza sul loro territorio del tracciato dell’Antica Postumia. Le vie che attraversano la nostra Europa sono arterie di comunicazione, da secoli, in alcuni casi da millenni. Sono elementi della nostra vita quotidiana. Tutti noi le usiamo, per il passaggio dalla casa al lavoro, per le gite domenicali, per i grandi viaggi. Per i giovani una strada non è immediatamente fonte di riflessione, ma la scuola, che prepara alla vita, deve attivare questa riflessione. Gli elementi della vita vanno studiati, anche se a prima vista ci sembrano banali. Anche le vie dunque, possono essere oggetto di studio”.

 



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Pietro Panzarino - Vicedirettore

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