Gabrielli: “Uso sconsiderato del suolo”. Coldiretti: “La colpa non è dei vigneti”
Incalza il dibattito sullo stato delle colline trevigiane
| Matteo Ceron |
REFRONTOLO - "Lo ripeto da quattro anni, da quando ho la responsabilità del dipartimento nazionale di Protezione civile: per una matura cultura di Protezione civile, la tutela del suolo va fatta in tempi di pace e invece ci si ricorda di certe cose solo all'esito delle disgrazie".
Così il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, a margine di un evento all'Aquila, parlando della tragedia di Refrontolo.
"Anche nel caso di ieri, quattro vite umane non sono più tra noi e scattano le solite polemiche, la solita rincorsa a chi non ha fatto, a chi non ha detto - ha aggiunto - Salvo poi far passare qualche tempo e si continua esattamente come prima più di prima". Per Gabrielli, "la vera tragedia di questo Paese non è solo la pesante eredità che abbiamo in termini di dissennato uso del suolo. Non è solo che non si mette in atto una politica di recupero dei danni fatti, e che si continua con queste politiche. La cosa peggiore - ha denunciato - è che si continua a perpetrare un uso sconsiderato del suolo, in politiche che ovviamente hanno ben poco a che vedere con queste dinamiche virtuose e in più siamo consumatori di sicurezza, poco operatori di sicurezza".
COLDIRETTI: RISCHI DA INCURIA DEI BOSCHI, NON DA VIGNETI - Negli ultimi 20 anni il bosco italiano è aumentato del 20 per cento, ma il vero pericolo in tema di dissesto è ''l'abbandono e l'incuria della crescente superficie forestale e non certo i vigneti che svolgono invece una funzione drenante''.
E' quanto afferma la Coldiretti, sulla base del terzo Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi forestali di Carbonio elaborato dal Corpo forestale dello Stato nel sottolineare che la stima provvisoria della superficie forestale complessiva, comprensiva delle altre terre boscate (arbusteti, boscaglie e formazioni rade) è pari al valore record di 10,9 milioni di ettari, ben il 35 per cento del territorio nazionale.
''Sulla base dei dati Istat negli ultimi 20 anni si è infatti dimezzata - sottolinea ancora la Coldiretti - la superficie di bosco di proprietà delle aziende agricole che hanno dovuto chiudere per la mancanza di concrete opportunità economiche e sociali e non c'è dunque piu' chi svolge attività di custodia, di valorizzazione, di protezione e di sorveglianza del bosco.
E' questa una delle ragioni della fragilità del territorio italiano dove ogni giorno - stima la Coldiretti - viene sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che vengono abbandonati o occupati dal cemento con aumento della superficie impermeabilizzata soprattutto nei centri urbani. E' il risultato di un modello di sviluppo sbagliato che - conclude la Coldiretti - ha tagliato del 15 per cento le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni ben 2,15 milioni di ettari di terra coltivata''.