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04 maggio 2024

Vittorio Veneto

DE CARLO, LO 007 VITTORIESE

Sabato un convegno promosso dagli Amici di Vittorio Veneto per riscoprire la figura di questo celebre vittoriese primo 007 della storia italiana

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

DE CARLO, LO 007 VITTORIESE

VITTORIO VENETO - Un mito tra realtà e fantasia quello della persona di Camillo De Carlo, vittoriese, nato a Venezia nel 1892, ma originario di Calalzo di Cadore (BL), oggetto di un convegno promosso dall'Associazione Amici di Vittorio Veneto.

Primo 007 della storia italiana, per diversi anni, fino alla sua morte, avvenuta nel 1968, abitò nel Palazzo Minucci di Serravalle che lasciò in eredità alla città, come pure tutti i tesori qui contenuti.

Medaglia d'Oro, podestà di Vittorio Veneto, patriota e agente segreto, De Carlo operò tra il 1945 e il 1968 come spia in Medio Oriente e Asia. Ed è proprio grazie a questi numerosi viaggi che riempì il suo palazzo di tesori, come la ricca collezione di giade, gli arazzi, suppellettili in oro e argento, anche questi donati alla città.

Una figura che, grazie all'impegno degli Amici di Vittorio Veneto, sabato 9 aprile verrà fatta riscoprire a vittoriesi e non. L'appuntamento è alle 10 al Teatro da Ponte dove, una serie di storici e studiosi, racconteranno questa misteriosa figura, spesso dimenticata. Con l'occasione sarà possibile visitare anche il palazzo, aperto sabato pomeriggio (dalle 15,30) e domenica (mattina dalle 10,30 e pomeriggio dalle 15,30).

Un momento della conferenza stampa: da sinistra la presidente degli Amici di Vittorio Veneto, Gottardi, il sindaco Da Re, il sindaco di Calalzo De Carlo e l'assessore De Bertolis

«Camillo De Carlo è una figura storica - sottolinea il sindaco Gianantonio Da Re - che va valorizzata e degna di un film». «Si tratta - aggiunge l'assessore alla Cultura Michele De Bertolis, tra i relatori della giornata al Da Ponte - di un convegno di grande spessore che, grazie agli studi compiuti dal prof. Ancillotto, ha permesso di mettere il luce le azioni di spionaggio condotte da De Carlo tra il 1945 e il 1968».

«Come associazione culturale - spiega la presidente, Maria Grazia Gottardi - ci poniamo lo scopo di far conoscere l'arte, la cultura e il territorio vittoriese in Italia e all'Estero. Dopo Marinotti, abbiamo deciso di rivalutare il personaggio di Camillo De Carlo che tanto ha fatto per la città».

Fra le volontà testamentarie di Camillo De Carlo quella di poter esser sepolto nella chiesetta degli alpini di Calalzo, operazione questa che le due amministrazioni, quella vittoriese e quella cadorina, stanno cercando di portare a termine. Ma tra le altre volontà testamentarie, c'è anche quella di realizzare un premio letterario con premio 45 quintali di grano in granella, volontà, come quella di istituzione di una fondazione che curi e valorizzi il patrimonio, contenute nel testamento della prima spia italiana e consegnato il giorno della sua morte all'allora sindaco Aldo Toffoli. Ma a chi il compito di dare seguito a tutto ciò? «A mio parere - chiosa l'assessore De Bertolis - spetterebbe alla fondazione e non al comune».

 

 


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Claudia Borsoi

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