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30 aprile 2024

Treviso

Case popolari: "Priorità alle fasce deboli"

Respinti tutti gli emendamenti della Lega

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Case popolari:

TREVISO - Il nuovo regolamento per l’assegnazione delle case popolari del Comune passa in consiglio comunale. Rigettati gli emendamenti di Mario Conte (lista Gentilini) e le questioni pregiudiziali presentate dal capogruppo della Lega, Sandro Zampese e dal capogruppo Lista Gentilini, Giuseppe Basso. Due le novità criticate dalla Lega: la cancellazione del vincolo dei 25 anni di residenza, fissato a suo tempo dalla Lega per avvantaggiare i “trevigiani” rispetto agli immigrati e l’assegnazione degli alloggi popolari alle unioni di fatto formalizzate nel registro comunale. “Il registro ha solo un mero valore simbolico, dato che in Italia non esiste ancora una legge che disciplini la fattispecie - ha sottolineato Conte - Così non si tutelano le famiglie propriamente dette”.

“Avranno la priorità i cittadini che pagano le tasse -la secca risposta del vicesindaco Grigoletto - le nuove povertà, gli anziani soli, ai padri e madri separati che faticano a pagare l’affitto, alle giovani coppie con meno di 35 anni che intendono mettere su famiglia”.

Tra i criteri che assegnano un punteggio maggiore anche il continuativo pagamento delle tasse per lavoratori autonomi e dipendenti. “Le modifiche apportate al regolamento per l’assegnazione degli  alloggi Erp -spiega Grigoletto - prevede proprio questo e cioè l’assegnazione fino a 5 punti ai richiedenti che presentino nel proprio nucleo familiare un lavoratore dipendente in costanza di versamenti contributivi”. Fino a 3 punti qualora il richiedente sia in mobilità da almeno sei mesi rispetto alla data di presentazione della domanda, fino a 7 punti ai richiedenti che comprovino l’onerosità del canone d’affitto annuo pagato rapportato al reddito complessivo percepito: tradotto preveniamo gli sfratti per morosità che sono più di cento già all’attenzione degli uffici comunali.

Tra i nuovi elementi di equità sociale introdotti nel regolamento i casi di madri e padri separati con figli a carico, anziani soli disoccupati con redditi minimi o addirittura senza reddito che bussano quotidianamente alle porte del comune per chiedere un alloggio. Tre punti andranno infatti a favore di soggetti legalmente separati e/o divorziati, non affidatari di figli minori, che dimostrino di pagare regolarmente assegno di mantenimento o alimentare a favore dei figli.

Per la prima volta il criterio della ‘giovane età’ è dato dall’età anagrafica degli sposi e non dalla data del matrimonio. Riceveranno fino a 3 punti i soggetti che, al momento della presentazione della domanda, abbiano compiuto i 65 anni di età e vivano anagraficamente soli; 2 punti, in aggiunta a quelli attribuiti dalla legge regionale 10/96, a favore di giovani coppie che abbiano meno di 35 anni al momento della presentazione della domanda e che abbiano contratto matrimonio da non oltre un anno rispetto alla data di pubblicazione del bando o che contraggano matrimonio entro un anno.

Il regolamento assegna inoltre 4 punti, in aggiunta a quelli attribuiti dalla legge regionale ai richiedenti titolari di un alloggio assegnato temporaneamente dal Comune che presentino una situazione socio – economica disagiata. “Ciò significa - conclude il vicesindaco - premiare chi, vivendo in una situazione di disagio, già occupa un alloggio temporaneo, magari per emergenza, senza gravare sulle già poche risorse abitative disponibili”.

 


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