TREVISO - Il Benetton Rugby durante questi mesi è oggetto del project work assegnato ad un gruppo di studenti del Master People Management. Quest’ultimo è un progetto di formazione nato dalla collaborazione tra l’Università Cà Foscari (Challange School) ed Adecco Italia. La prima, sotto la responsabilità del Prof. Fabrizio Gerli, ha il compito di seguire la direzione scientifica mentre la seconda si occupa della parte di finanziamento.

Il background dei partecipanti è di natura più umanistica e giuridica che scientifica, infatti ci sono laureati in lettere, filosofia, psicologia, lingue, giurisprudenza.

Il corso di alta formazione, giunto alla dodicesima edizione, forma ogni anno circa una ventina di studenti che desiderano acquisire le conoscenze e le competenze per inserirsi nell’area risorse umane di aziende ed enti o nella consulenza. Risorse umane che vengono affrontate da diversi punti di vista, dall’organizzazione agli aspetti legislativi, dall’amministrazione al reclutamento e alla selezione, dalla formazione al lavoro sulle competenze trasversali, ovvero saper comunicare, saper creare e lavorare in un team, e saperlo rendere performante tramite uno stile di leadership adeguato.

Un’importanza rilevante hanno le testimonianze aziendali e soprattutto i project work di gruppo che danno la possibilità agli studenti di mettere in pratica la teoria appresa nei precedenti mesi d’aula. Quest’anno le aziende oggetto di studio sono Benetton Rugby, Marcolin eyewear e Benetton Group.

Queste le dichiarazioni della docente Enrica Quaglio: “Il mio passato da donna di sport (pallacanestro e rugby) mi porta a dire che il campo da gioco ti insegna tantissime cose che puoi anche studiare sui libri, ma averle vissute in campo ti dà una consapevolezza diversa.

Ogni cosa appresa in campo poi, è assolutamente applicabile alla vita aziendale”, poi aggiunge: “La fortuna di essere protagonisti di un project work con il Benetton Rugby non è soltanto avere qualcuno che ti racconta com’è lavorare in una società sportiva ma è anche vivere ed entrare in contatto con lo staff tecnico e con i giocatori, toccando con mano il caso aziendale. Quando ho proposto il progetto al direttore sportivo Antonio Pavanello, lui è stato d’accordo sin da subito, anche in virtù della situazione attuale che sta attraversando la squadra. I ragazzi stanno apprendendo molto dai giocatori: disciplina, puntualità, fatica…qui le stanno vedendo e toccando con mano, non sono parole vuote! ”.

L’obiettivo del project work è fare un’analisi di clima, mettendo i membri dello staff ed i giocatori nelle condizioni di confrontarsi e trovare delle soluzioni ad eventuali problematiche in seguito riscontrate.

In un primo momento, gli studenti hanno osservato in differenti fasi il clima, le attività e la metodologia di lavoro dello staff medico, in collaborazione con lo staff tecnico, e della squadra durante la settimana di preparazione al match.

Successivamente sono stati somministrati due tipi di questionari, il primo utile alla rilevazione di dati quantitativi (abilità mentali e clima), il secondo composto da domande aperte in grado di restituire dati qualitativi, ovvero informazioni maggiormente precise sulla situazione attuale. In un’ottica di trasparenza, di forte collaborazione e di grande responsabilità, i questionari sono stati volutamente strutturati in forma identificativa e non anonima, al contrario di quanto avviene invece solitamente nelle survey aziendali.

Una volta analizzati i dati, il terzo step prevedrà l’organizzazione di alcuni focus group, all’interno dei quali verranno analizzate le criticità emerse.

Il ds Antonio Pavanello ha commentato l’interessante progetto: “Agli inizi di dicembre c'è stato un primo contatto con Enrica Quaglio, persona che conosco e stimo da tempo, e vista la situazione, per noi era un'opportunità da cogliere per cui ci siamo messi a lavoro già a metà dello stesso mese. Gli studenti ci hanno osservato, analizzando il clima all’interno della squadra e le nostre metodologie di lavoro. Abbiamo delle aspettative nei confronti di questo project, speriamo di ricevere dei feedback che aiutino a capire in maniera più profonda questa situazione e darci una mano per risollevarci.

Pavanello ha poi continuato: “Con Enrica stiamo vagliando la possibilità di continuare questo progetto al di fuori del fine accademico, portandolo avanti anche in vista dell’inizio della prossima stagione e lungo il proseguo della stessa. L’aspetto mentale è altrettanto importante se non maggiore rispetto a quello tecnico e fisico, per cui è giusto dargli la sua dovuta rilevanza. Ringraziamo fin da ora il lavoro svolto da Enrica, dai i suoi studenti e dall’università Ca’ Foscari”.