“Dussin vuole ridurre gli spazi di democrazia? Non ci sorprende visto come impegnava il suo tempo in Parlamento”
Le polemiche a Castelfranco non si placano e dopo le recenti dichiarazioni dell'ex sindaco la risposta non si è fatta attendere
CASTELFRANCO VENETO – Di recente l’ex sindaco di Castelfranco Veneto, Luciano Dussin, ha dichiarato ad alcuni media di volere nuove regole che limitino lo spazio ai consiglieri comunali. In città la cosa ha destato un certo stupore, in primis perché Dussin è lui stesso un consigliere comunale, ma ha anche alimentato una nuova presa di posizione da parte della coalizione di minoranza Castelfranco Merita. Postando nei social la celebre foto di Dussin che in Parlamento usava il tablet per seguire le aste online di orologi di marca, replica: “La soluzione non è certo una riduzione degli spazi di democrazia, anche se non ci sorprende che la chieda Dussin, visto come impegnava il suo tempo quando era in Parlamento”.
Ma Castelfranco Merita ha anche altre considerazioni: “A Castelfranco Veneto la Giunta del sindaco Marcon si regge su un solo voto di maggioranza. Quindi convocano il Consiglio solo quando sono certi che nessuno della maggioranza sia assente, altrimenti la Giunta andrebbe subito in minoranza e cadrebbe. Le opposizioni più volte hanno chiesto di convocare il consiglio più spesso, con pochi argomenti da trattare, in modo da affrontarli bene, democraticamente, e finire presto la seduta. Ma la maggioranza non accetta: convoca il Consiglio solo quando ha messo insieme un nutrito ordine del giorno, così lungo che servono molte ore per affrontare tutti gli argomenti”.
I consiglieri comunali della coalizione di minoranza, inoltre fanno notare che le opposizioni sono comunque già limitate e penalizzate a livello di spazio, giacché costrette a dire la loro solo a notte fonda quando molti cittadini, oramai stanchi, hanno smesso di seguire la seduta. “Nell’ultimo consiglio ogni assessore ha relazionato sulla propria materia molto a lungo, anche se da giorni tutti i consiglieri avevano in mano le relazioni, quindi non era affatto necessario. Gli assessori e il Sindaco hanno parlato per diverse ore. Solo alla fine (ben dopo l’una di notte!) i consiglieri di minoranza hanno potuto prendere la parola: in sintesi, hanno fatto alcune precise domande. Ma nessun assessore né il Sindaco hanno voluto rispondere e hanno mantenuto questo comportamento fino alla fine del Consiglio”.
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