Zaia: "Ci ribelleremo al centro di accoglienza in Veneto"
Il governatore non vuole gli immigrati: "Queste persone vanno aiutate a casa loro"
VENEZIA - "La Regione Veneto ha già dato: contrariamente a quanto affermano tanti tromboni, che dicono che qui non accogliamo nessuno, più del 10% della nostra popolazione è formata da immigrati ben integrati, che si guardi piuttosto all'incidenza degli immigrati in altre regioni". Così il presidente del Veneto, Luca Zaia, a margine dell'inaugurazione del padiglione Jona all'ospedale di Venezia, è tornato a commentare il tema dell'immigrazione.
Il governatore ha parlato di "triste esperienza" riguardo ai casi degli immigrati che sono letteralmente spariti, soffermandosi anche sul tema dei venditori abusivi. "Quel che accade sulle spiagge - ha affermato - è il punto di caduta finale, perché, con norme sbagliate, che lasciano capire che, una volta arrivati in Europa, tutti i problemi sono risolti, diamo vita ad illusioni che mancano di umanità e rispetto per le persone".
“Queste persone, invece vanno aiutate a casa loro
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"Queste persone, invece - ha proseguito - vanno aiutate a casa loro: noi lo facciamo finanziando pozzi, scuole e imprese attraverso il microcredito. E la Regione, al tempo stesso, condivide azioni forti. Io sono stato il primo a diffondere volantini sulle spiagge per ricordare che è punito penalmente sia chi vende che chi compra da ambulanti abusivi. Se qualcuno lo ritiene un sopruso verso gli immigrati, che villeggi da qualche altra parte, perché è la maggioranza che ci chiede di vivere in tranquillità le proprie vacanze".
L'ipotesi di un centro d'accoglienza di immigrati in Veneto fa arrabbiare il presidente. "Il Governo - ha commentato Zaia - guarda al Veneto come alla periferia dell'impero e scarica qui tutte le negatività, come nel caso dei 32 euro per i volontari del soccorso alpino". "Siamo visti come la gallina dalle uova d'oro: ne abbiamo preso atto - ha concluso - ma ci stiamo ribellando".