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28 aprile 2024

Vittorio Veneto

Vittorio Veneto, Gabriele alle Canarie programma i camerieri robot: “Qui stipendi alti e eterna primavera”

Cirillo racconta la sua vita a Tenerife, dove vive da dieci anni ed è felice

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

Gabriele Cirillo

SARMEDE - Gabriele Cirillo ha 33 anni, ed è felice. Vive in una bella casa vista mare a Santa Cruz di Tenerife, ha una moglie che adora, e fa un lavoro che lo appaga, dal punto di vista economico ma soprattutto personale. Gabriele fa quello che gli piace in un bel posto, dove oltre alla carriera e al clima ideale, ha trovato l’amore. “Sono cresciuto tra Sarmede e Vittorio Veneto - ci racconta Gabriele - e dopo il diploma di informatica all’ITIS e un tentativo di mettermi in proprio andato davvero male, ho deciso di partire. Con un volo e 1.200 euro in tasca, 10 anni fa, sono arrivato a Tenerife, isola delle Canarie, e non nego che i primi tempi qui sono stati durissimi”. “I soldi che avevo mi sono bastati a malapena per prendere una casa in affitto e sopravvivere due mesi - continua Cirillo -. Per fortuna ho trovato presto un lavoro in un hotel, nonostante all’epoca non sapessi una parola di spagnolo. Avevo 23 anni, tanti sogni, un po’ di paura: ho passato giorni senza mangiare, perché non ne avevo. Ma per fortuna a sud di Tenerife il turismo va bene e nel settore alberghiero ho trovato diversi lavori, che mi hanno permesso di campare. Dopo un anno e mezzo però ho desiderato tornare nel mondo dell’informatica, settore in cui mi ero formato e che mi stimolava. Nel 2015, ho trovato un impiego in una multinazionale: davo supporto tecnico-informatico ai dipendenti di Enel. Ho lavorato in quell’azienda per quattro anni, e poi ho sentito l’esigenza di cambiare, di trovare un ambiente più piccolo, più familiare. Situazione che ho trovato nell’azienda Atecresa, che mi ha assunto come supporto tecnico-informatico”.

 

“Ero fiero di entrare in quell’azienda - racconta Gabriele - nota per essere stata innovatrice nell’ambito della tecnologia. Nel 2008 aveva proposto ai ristoranti una specie di codice QR che, attraverso un lettore scaricabile da smartphone, permetteva di leggere il menù. Tutti l’hanno presa per pazza, il mondo della ristorazione non era ancora pronto. Lo stesso si può dire per quello che stiamo facendo ora: programmare camerieri robot che diano supporto al personale”. Anche in alcuni locali del trevigiano, di recente, sono arrivati questi robot, che servono ai tavoli. Il dibattito che si è aperto riguarda anche il dubbio che questi possano togliere posti di lavoro. “E’ una tecnologia arrivata per rimanere - afferma Gabriele -. Bisogna solo saperla utilizzare al meglio. Il robot non deve sostituire la persona, ma solo essere di appoggio al lavoratore. I robot che programmiamo noi, ad esempio, portano l’ordine ai tavoli, ma poi sta al cameriere prendere il piatto dal vassoio e darlo al cliente. Il robot quindi facilita solo il trasporto, lo rende più veloce, migliora un servizio che comunque rimane in mano agli uomini”. Cirillo spiega in che cosa consiste il suo lavoro: “Io mi occupo di programmare i robot, fargli una mappatura interna a seconda del luogo in cui andranno a lavorare. Si tratta di un’intelligenza artificiale che necessita di una programmazione precisa: gli costruisco una mappa, gli spiego dov’è il tavolo 5, è come se gli insegnassi cosa deve fare. Inoltre faccio formazione nelle aziende viaggiando in tutte le isole Canarie: questa è la quarta rivoluzione industriale, i robot con intelligenza artificiale sono il presente e il futuro. Certo, possono essere taglienti come un coltello, ma dipende sempre dall’uso che se ne fa”.

I tuoi robot sono arrivati anche a Treviso. E tu, tornerai in Italia? “Torno per trovare parenti e amici, e sul ponte di Rialto a Venezia, cinque anni fa, ho chiesto la mano a Maite, che poi è diventata mia moglie. Ma il mio futuro lo vedo qui, alle Canarie. Il clima è perfetto, è un’eterna primavera, non fa mai freddo, dalla mia finestra si casa vedo il mare azzurro, e nel lavoro vengo premiato: mi hanno aumentato sei volte lo stipendio senza che io chiedessi mai nulla, e ho ricevuto numerose offerte da altre aziende nel mio campo. Se sai fare qualcosa, qui ti sostengono e ti premiamo. Ti cercano e ti valorizzano. Sono arrivato alle Canarie senza niente in tasca, e ora posso permettermi di pagare un affitto da 1.200 euro al mese a Santa Cruz, guardare il mare, ed essere felice”.

In foto Gabriele Cirillo e la moglie Maite

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Stefania De Bastiani

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