Vittorio Veneto città della pace?
Col cambio di giunta, arrivano proposte sul cambio di "motto"
VITTORIO VENETO - “Vittorio Veneto è la città italiana che fu protagonista sul fronte italo-austriaco della omonima battaglia che pose fine alle ostilità tra i due paesi sul finire della prima guerra mondiale”. In occasione del 28 giugno, centenario dell’attentato di Sarajevo, che diede inizio alla prima guerra mondiale, al Museo della Battaglia si tiene il primo consiglio comunale della giunta Tonon. Facendo nascere una proposta sul cambiamento o meno di “Victoria Nobis vita”, motto presente anche nel gonfalone della città, in “città della pace”.
Spulciando la storia della città nel sito del Comune troviamo appunto che il motto è “Victoria Nobis Vita”, che è decorata con due medaglie: la Croce al merito di Guerra e la Medaglia d'Oro al Valor Militare. La nuova giunta del sindaco Tonon non è contraria ad aggiungere “città della pace”. Magari cambiando “Victoria Nobis Vita” in “Pax Nobis Vita”? “Non ho mai detto di fare questo cambiamento-afferma il sindaco Roberto Tonon- semplicemente dico che la dicitura città della pace non è in contrasto con Victoria Nobis Vita che deve rimanere. E’ un’idea nata ancora con l’ex sindaco Antonio Della Libera”. E con tutti i problemi che una città ha si deve parlare di un nominalismo, andando a scomodare e cambiare la storia che fa onore alla città? Certo Vittorio ha già delle altre connotazioni date negli anni come “città della musica”, “città del bambino”. Ora diventerà, anche “città della pace”?
Per rinfrescare la memoria si ricorda che il motto "Victoria Nobis Vita" (25 gennaio 1872), ha questa motivazione: “Il 27 settembre 1866, dopo l'unificazione del Veneto al Regno d'Italia, i due centri di Serravalle, famoso sotto il dominio della Serenissima per la produzione di armi e di attività relative a lana e seta, e di Ceneda, prima a capo di un ducato longobardo e poi sede vescovile (ancora ad oggi), si fusero assumendo il nome di Vittorio, in onore a Re Vittorio Emanuele II che dette il proprio benestare con Regio Decreto del 22 novembre 1866. Il suffisso "Veneto" fu aggiunto nel 1923”. Quanto alla Croce al merito di guerra: “Il comune, per i meriti acquisiti dalla sua comunità, è decorato di Croce al merito di guerra concessa con Decreto del 29 ottobre 1919 che riporta la seguente motivazione: perchè "travolta dall'invasione nemica mantenne sempre un contegno nobile e fiero, attendendo con fede il giorno della riscossa e della vittoria, cui dette il nome e lo spontaneo concorso dei suoi figli generosi"
Infine Vittorio Veneto è decorata di Medaglia d’oro al valor militare conferita il 2 novembre 1946. Il motivo del conferimento: "Amore di Patria, spronando l’antica volontà di vittoria a piegare il destino, risuscita Vittorio Veneto. Per venti mesi di guerriglia atrocissima, sola ed indoma, organizza, sostiene ed alimenta i cittadini compatti nella rivolta contro il duplice servaggio e di cinquemila partigiani che, scolta insonne, lottano sulla sinistra del Piave e sui valichi montani a difesa della dignità d’Italia. Contro la rabbia nemica i volontari della libertà, donando ai vivi l’anima dei morti, confermano fieramente la nobilissima tradizione a conservare la libertà piegando la ferocia e la distruzione. Domata la tracotanza avversaria, costretto alla resa il nemico in ritirata, la città, libera per la tenacia dei figli, consacra all’epopea del nuovo riscatto il suo sacrificio di sangue e di mezzi." Il Comune fa uso nelle cerimonie ufficiali del gonfalone che, su sfondo rosso e blu, riproduce lo stemma contornato in alto dalla scritta "Città di Vittorio Veneto" e in basso dal motto "Victoria Nobis Vita".
S.R.