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19 gennaio 2025

Treviso

Verso le primarie del PD Regionale

Riunita la segreteria del partito, allargata

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

TREVISO - Questo pomeriggio si è riunito a Padova la Segreteria del Partito Democratico regionale, dedicata alla preparazione delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale e l'elezione del Presidente della Regione, previste per la primavera 2015.

Ovviamente, tema forte sul piatto e' stato quello della selezione dei candidati attraverso le primarie.

Mentre il Consiglio Regionale è intento a modificare la legge elettorale del Veneto, per permettere di utilizzare il voto disgiunto tra il candidato governatore e una lista che non lo sostiene, il PD punta alle primarie, per coinvolgere da subito la propria base elettorale.

Non è stata ancora fissata la data per lo svolgimento, che dovrebbe comunque collocarsi tra il 23 novembre e il 14 dicembre.

La scelta definitiva è in funzione della opportunità di svolgerle in concomitanza con le primarie delle città di Venezia e di Rovigo, che dovranno individuare anche i candidati Sindaco.

La segreteria regionale è stata aperta ai segretari provinciali, al capogruppo in consiglio regionale, Lucio Tiozzo di Venezia e al coordinatore dei parlamentari veneti, l'on. Alessandro Naccarato di Padova.

Insieme alla segretaria provinciale, Lorena Andreatta, c'erano i membri trevigiani della segreteria Daniele Ceschin, Elena Mattiuzzo e Marco Dus (in foto).

È stato confermato che le primarie saranno "aperte", nel senso che potranno concorrere coloro che accettano la carta di intenti del PD e accetteranno di partecipare alla coalizione che sfiderà il centrodestra.

Aperte anche nel senso che potranno votare alle primarie anche tutti coloro che, pur non iscritti al PD, aderiranno alla carta d'intenti.

La Segreteria allargata ha concordato su una prima norma del regolamento delle primarie: chi si candida alla carica di presidente della regione non potrà poi candidarsi come consigliere regionale.

Inoltre, si è convenuto di rispettare il cosiddetto vincolo di mandato: colui che diventa consigliere regionale non potrà rassegnare le dimissioni, per eventuale incompatibilità con altri incarichi, prima della fine naturale della legislatura regionale.

Le decisioni definitive, comunque, sono di competenza della Direzione regionale, che si riunira' a breve.

Si è discusso anche della possibilità di indire le primarie provinciali per la scelta della lista dei candidati.

Nel merito, la segretaria trevigiana Andreetta ha proposto che ogni provincia sia libera di darsi un proprio regolamento, mentre l'omologo di Padova, Massimo Bettin, ha proposto che il regolamento sia identico per le sette province e venga approvato dalla direzione regionale.

All'interno del dibattito è stata presentata da Marco Dus (in foto) una proposta, qualificata come "metodo Marino", dal nome del sindaco di Roma, il quale si dimise da parlamentare per partecipare alle primarie.

Insomma, la proposta vorrebbe che quanti gia' rivestano una carica istituzionale, debbano dimettersi per dedicarsi completamente alla competizione elettorale e al nuovo incarico, senza utilizzare strumentalmente quello già posseduto.

pietro.panzarino@oggitreviso.it

 

 


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