Una nuova figura per l’accoglienza in Pronto soccorso
L’assistente di sala attiva da qualche settimana come previsto dal recente progetto regionale
| Matteo Ceron |
CASTELFRANCO - Completato al Pronto soccorso dell’ospedale San Giacomo di Castelfranco Veneto il primo step del progetto accoglienza previsto negli ultimi mesi dal Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Tre le fasi previste dalla Regione Veneto: la prima, da compiersi nel periodo giugno-luglio, è rivolta alla formazione dei professionisti dipendenti (infermieri ed operatori socio-sanitari); la fase successiva riguarderà la formazione dei neo laureati in scienze infermieristiche, che riceveranno, dopo la pubblicazione dei bandi e la selezione, una borsa di studio di 15.000 euro e si dedicheranno a tempo pieno a questa attività, iniziando la loro esperienza lavorativa da questa importante esperienza di comunicazione e relazione con il paziente e il cittadino. Il terzo e ultimo modulo formativo riguarderà il volontariato che presterà servizio di accoglienza dopo uno specifico corso di formazione tenuto dai direttori di Pronto Soccorso.
Nel Pronto soccorso montebellunese, da gennaio è operativa la preziosa collaborazione con l’Avo che, con i suoi volontari, garantisce il servizio di accoglienza nei giorni feriali dalle 17 alle 20: è una prima esperienza che sarà ricollocata nel progetto più allargato, come previsto nella terza fase.
In anticipo sulla tabella di marcia prevista dalla Regione, al Pronto soccorso castellano, invece, da oltre un mese è presente un’assistente in sala d’attesa che si è adeguatamente preparata attraverso il corso di formazione regionale, che si è tenuto a Treviso.
Si tratta di un’operatrice socio-sanitaria che prima prestava servizio in un altro reparto ospedaliero e che, oltre alla formazione in aula, è stata addestrata e, prima dell’avvio dell’attività di accoglienza, ha seguito per una settimana le attività del Pronto soccorso.
Molto importante in questa fase è stato il lavoro dei responsabili del Pronto soccorso nel mettere a punto il regolamento del servizio di accoglienza. Il servizio è garantito nelle fasce orarie di maggior afflusso di pazienti in Pronto soccorso, dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 16.45. Molti i servizi aggiuntivi offerti grazie a questa nuova figura che non si sostituisce al triagista, che rimane il responsabile dell’attribuzione del codice di gravità attribuito al paziente e all’assistenza infermieristica erogata prima dell’accesso in ambulatorio.
L’operatrice si dedica infatti a rendere più sereni l’accesso, l’attesa e la gestione dei pazienti e dei familiari: rilascia loro informazioni tecniche (e in nessun caso di salute), intrattiene i piccoli e i pazienti con disabilità fino all’arrivo dei familiari, li accompagna negli ambulatori per eventuali indagini supplementari e, soprattutto, li ascolta. Particolarmente gradito, in queste prime settimane di attività, è il servizio di raccolta e consegna dei referti ottenuti nel corso delle indagini prescritte dai medici del Pronto soccorso che evita ai pazienti una seconda coda al triage.
Seguiranno nei prossimi mesi anche altri interventi per rendere più trasparente l’attività che si svolge in PS a chi è in sala di attesa. Nel rispetto della privacy l’utenza potrà conoscere in tempo reale ciò che si svolge “al di là del vetro”, fornendo una percezione più precisa riguardo ai tempi di gestione e d’attesa dei pazienti.