Una moschea a Treviso? Zaia:"Dico no"
Il commento del governatore Zaia alla proposta avanzata dalla Comunità islamica di Treviso al sindaco
| Isabella Loschi |
TREVISO - “Dico no alla Moschea fino a che non sarà affermato aldilà di ogni ragionevole dubbio il criterio della reciprocità, il che significa poter aprire una Chiesa cattolica in Sudan”. Categorico il commento del governatore Luca Zaia alla richiesta avanzata da Kounti Abderrahmane, referente della comunità islamica di Treviso, al sindaco Giovanni Manildo in occasione della festa di fine Ramadam, conclusosi ieri.
"Le religioni vanno rispettate tutte nessuna esclusa – dichiara Zaia - ma il rispetto deve essere reciproco e non mi pare sia ancora così”. “E poi - aggiunge - ci sono altre priorità delle quali la pubblica amministrazione ha l’obbligo di occuparsi prima di spendere energie e magari soldi per una Moschea: assistere per quanto possibile le persone in difficoltà, i disoccupati e le loro famiglie travolte dalla crisi, la sicurezza, gli anziani, l’arredo urbano, l’organizzazione dei servizi in generale. Questo chiedono prima di tutto i cittadini ai loro amministratori e noi tutti abbiamo il dovere di rispettare le priorità reali, non quelle piazzate mediaticamente da chi fa la voce più grossa perché, se la mettiamo così, la voce più grossa sanno farla i veneti, su queste questioni come su molte altre”.