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13 dicembre 2024

Montebelluna

Ulss 8, nuovo numero della newsletter SaluteInsieme

È promossa con le associazioni di volontariato del territorio

| Matteo Ceron |

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| Matteo Ceron |

MONTEBELLUNA - Una visione della salute a 360 gradi: è quanto raccoglie il nuovo numero - il secondo - della newsletter Saluteinsieme (in allegato) ideata dall’Ulss 8 in collaborazione con le associazioni del territorio.

Il numero estivo si apre con un contributo sul concetto di salute che scavalca il mero significato sanitario. Viene presentato il concetto di “stare bene” così come concepito dall’Organizzazione mondiale della sanità che ne individua i determinanti quali i fattori socio-economici e gli stili di vita, lo stato e le condizioni ambientali, l’eredità genetica e l’erogazione di servizi sanitari.

 

Questa visione di salute viene riproposta anche nella selezione degli articoli di questo numero che spaziano da approfondimenti medico-clinico, a quelli sociali, passando attraverso contributi relativi a iniziative più “civiche” ma con ricadute sulla sfera sociale e, dunque, sul benessere.

E’ questo il caso, per esempio, del progetto Pedibus, presentato a pagina 2, attivo in molti Comuni dell’Ulss 8, e promosso in collaborazione con le amministrazioni, le scuole, le associazioni ed i volontari.

Oppure dell’attività del gruppo di lavoro “Territorio e salute” - illustrato a pagina 8 - che coinvolge alcuni volontari dei coordinamenti delle associazioni di volontariato di Castelfranco Veneto e Montebelluna i quali promuovono una riflessione su alcuni temi specifici della salute (dal Pronto soccorso e ticket, alle aggregazioni dei medici di base, alle liste di attesa). O, ancora, del progetto “Straniero a chi?” (pagina 9), nel montebellunese, che si pone l’obiettivo di affiancare i sempre più numerosi immigrati di seconda generazione presenti nel territorio.

Alla salute in senso stretto, invece, viene dedicato l’articolo sulla Sindrome laterale amiotrofica (Sla), a pagina 3, in cui viene evidenziato il grande lavoro di sinergia nella presa in carico del malato da parte delle figure specialistiche ospedaliere, quelle territoriali ed i familiari.

 

Il dottor Giorgio Zanardo,  direttore del Dipartimento strutturale interospedaliero di Area clinica ,a pagina 6 e 7, approfondisce il tema della medicina difensiva, un fenomeno sempre più diffuso, con conseguenze sia a livello clinico, legale, economico ed etico.

Hanno, infine, un taglio più “sociale” gli articoli di pagina 4 e 5 che presentano due progetti innovativi: il progetto Adele, avviato in questi mesi, per creare una rete di aiuto e sostegno alle donne vittime di violenza di genere, ed il progetto “Reti di famiglie”, attivo da qualche tempo nell’Ulss 8 e che ora ha ricevuto un finanziamento regionale per promuovere l’iniziativa anche nelle altre Ulss del Veneto.

La newsletter si chiude con la borsa di studio per la cura dei tumori, promossa dall’omonima associazione che quest’anno ha deciso di dedicare il contributo alla nefrologa Roberta Marcon, prematuramente scomparsa alla fine del 2013 e con l’iniziativa degli Orti solidali che sta prendendo il via a Montebelluna.

 


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Matteo Ceron

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