Trattenute Tfr: ministero dell'istruzione condannato, i docenti vincono il ricorso
Lo Stato dovrà restituire a 150 insegnanti il 2,5% trattenuto del trattamento di fine rapporto
| Isabella Loschi |
TREVISO – Il Ministero dell’istruzione è stato condannato davanti al Giudice del Lavoro di Treviso che per la prima volta ha respinto il ricorso del Miur contro i decreti ingiuntivi presentati da oltre 150 professori trevigiani, con i quali si è chiesta la restituzione al lavoratore della fetta del 2,5% “indebitamente” trattenuto dallo Stato sul Tfr dei docenti. Il Giudice, ritenendo la trattenuta illegittima perché applicata solo ai danni dei lavoratori pubblici creando dunque un “ingiustificato trattamento deteriore dei dipendenti pubblici rispetto a quelli privati ha condannato l’amministrazione a restituire una somma pari circa a 3000 euro".
“È una sentenza di portata storica - commenta Michela Gallina, coordinatrice provinciale della Gilda degli insegnanti - lo Stato, che dovrebbe essere garante della legalità, ha messo i propri dipendenti nelle condizioni di doversi auto-tutelare e farsi risarcire attraverso un'azione legale”. “Questa vittoria interessa 150 docenti che hanno presentato ricorso in provincia di Treviso, ma potrebbe aprire la strada anche ad altre categorie del pubblico impiego», puntualizza Michela Gallina.
L’azione legale avviata da parte del sindacato risale a marzo del 2013: "Il Tfr dovrebbe, di norma, essere completamente a carico del datore di lavoro, quindi dello Stato, alcuni dipendenti pubblici invece sono forzati a contribuirvi nella misura del 2,5%, percentuale che indebitamente lo Stato trattiene loro”. “A settembre - annuncia Gallina - presenteremo una nuova tornata di ricorsi per tutti gli insegnanti che risultano ancora penalizzati dalla normativa”.