Tasi, l'appello: "Niente multe per chi paga in ritardo"
Rubinato (Pd) presenta interrogazione al governo, l'appello della Cgil Treviso
| Isabella Loschi |
TREVISO – Arriva da più fronti la richiesta di non far pagare sanzioni o interessi ai cittadini che pagheranno in ritardo o in modo completo la prima rata della Tasi. Ancora file e tanti dubbi per i cittadini ieri in attesa tra i vari uffici dislocati tra l’Appiani e Cà Sugana per chiedere il calcolo dell’imposta sui servizi indivisibili.
Domani il governo dovrebbe comunicare se accoglierà o meno la richiesta di rinvio proposta dal sindaco Manildo per posticipare i pagamenti a metà luglio. Ma, per ora, la scadenza resta fissata al 16 giugno. Nel frattempo Simonetta Rubinato, onorevole del Pd con un’interrogazione diretta ieri al governo ha chiesto: “Nessun addebito di sanzioni né di interessi a quei contribuenti che, dovendo pagare la Tasi entro il 16 giugno, quindi in un arco di tempo molto ravvicinato, possono trovarsi nella oggettiva condizione di eseguire un versamento insufficiente o di pagare in ritardo”. Rubinato sollecita "il Governo a intervenire per evitare la discriminazione di trattamento che di fatto si sta creando a danno di quei contribuenti che pagheranno la Tasi entro giugno nei Comuni virtuosi, molti anche del Veneto, che hanno deliberato l'aliquota nei tempi corretti, rispetto ai contribuenti dei Comuni che non hanno ancora deliberato sulla Tasi e che potranno pagare l'imposta in autunno".
Anche la Lega trevigiana ha presentato una mozione in cui ribadisce la necessità di “non applicare sanzioni o costi aggiuntivi a chi non rispetterà la data del 16 giugno ma verserà comunque la Tasi”.
L’appello arriva anche dal sindacato della Cgil Treviso: “I tempi ristretti, la grande confusione normativa, la mancanza di procedure adatte e testate per adempiere al pagamento e la poca informazione chiara e operativa fatta nei confronti dei cittadini, chiamano ad un atto di responsabilità il Governo e di conseguenza i Comuni nel prevedere per decreto una fase transitoria che contempli la necessità, nel caso in cui non optasse per posticipare il termine a luglio, di non applicare le sanzioni amministrative per eventuali ritardi nel pagamento fino a fine anno”, ha ribadito il segretario generale Giacomo Vendrame. “Sia chiaro, non è una forma di indulgenza rispetto a chi non paga, tutt’altro, è prendere atto di un problema di gestione che sta così pesantemente gravando sui Comuni e un modo per agevolare l’esercizio del dovere fiscale da parte dei cittadini, così come previsto anche dall’articolo 3 dello Statuto del Contribuente”. “La Tasi – ha continuato Vendrame –così com’è stata concepita, ha generato una serie infinita di difficoltà, per le amministrazioni Locali, per l’apparato comunale e per i cittadini. Serve allungare i tempi perché si operino scelte ponderate, perché i Comuni si attrezzino e perché i contribuenti abbiano tutte le informazioni necessarie”.