Tasi agli inquilini Ater, Cà Sugana: "Necessario tutelare le fasce più deboli"
Vertice tra Comune, società e sindacati
| Isabella Loschi |
TREVISO - Ieri vertice a Cà Sugana tra il sindaco Giovanni Manildo, l’assessore Alessandra Gazzola, l’Ater, Sunia e i rappresentanti delle tre sigle confederali Cgil Cisl, Uil. Al centro dell’incontro il pagamento o meno della Tasi agli inquilini delle case dell’Ater.
“Si tratta di un problema che ci sta molto a cuore. Per questo abbiamo deciso di incontrare oggi ad uno stesso tavolo l’Ater e i rappresentanti sindacali”, spiega l’assessore alle finanze Gazzola al termine dell’incontro. “L’equità delle imposte costituisce il primo obiettivo del programma politico che guida la nostra azione amministrativa – sottolinea - . Già a fine del 2013 abbiamo introdotto per la prima volta il criterio di progressività per l’addizionale comunale Irpef, per arrivare alla rimodulazione delle aliquote Imu e all’applicazione, per le abitazioni principali, dell’aliquota Tasi più bassa della provincia. Nell’incontro di oggi il nostro lavoro è stato quello di individuare delle soluzioni possibili per il pagamento dell’imposta da parte degli inquilini e di Ater. Nel tavolo è emersa una situazione normativa molto complessa, che tuttavia a nostro parere non deve penalizzare le persone che in questi alloggi abitano”.
Proprio per tutelare le fasce più deboli in questi giorni gli uffici comunali hanno provveduto a inviare una richiesta di interpretazione autentica della normativa al Ministero dell’economia e delle finanza, all’Anutel e all’Anci. “Di questa richiesta abbiamo messo al corrente anche i rappresentanti intervenuti oggi e abbiamo anche espresso il nostro auspicio di ricevere quanto prima una risposta chiara e a favore degli inquilini. Abbiamo poi ribadito tutto il nostro disappunto nei confronti di una norma che ha messo solo in difficoltà comuni e cittadini. Ci auguriamo – chiude Gazzola - che il Ministero si esprima al più presto non solo sul caso specifico, ma introduca dei correttivi più ampi nella norma prevedendo, ad esempio, la possibilità per i comuni di non applicare nemmeno in percentuale minima l’imposta agli inquilini. La semplificazione fiscale deve partire da questo: norme di facile interpretazione e applicazione”.