TREVISO - “Non è chiaro se Caner ce l’abbia con l’amministrazione Manildo o con le giunte leghiste che l’hanno preceduta tenendo bloccato il progetto originario del quarto lotto della Tangenziale di Treviso per anni, tanto da far edificare abitazioni a ridosso dello stesso tracciato. Le minacce del capogruppo leghista in Regione offendono cittadini e contribuenti”.

Giovanni Tonella, capogruppo Pd in consiglio comunale di Treviso e prossimo all’investitura ufficiale di candidato alle regionali venete, risponde alle “insensate accuse e alle bieche intimidazione” di Federico Caner relativamente al progetto di quarto lotto della tangenziale di Treviso. Il capogruppo della Lega in Regione aveva minacciato nuovamente di togliere il finanziamento. “Proprio quando tra amministrazioni responsabili, capoluogo e Paese, si è trovato sulla base del dialogo e del buon senso una strada comune, non è possibile, sulla pelle dei trevigiani, fare le solite e bieche strumentalizzazioni politiche”.

“Caner offende i trevigiani che da quindici anni contribuiscono ai suoi lauti compensi e ai quali oggi minaccia di togliere soldi, revocando il finanziamento già previsto a bilancio per il quarto lotto”. Aggiornare il tracciato – conclude il capogruppo Pd di Treviso - non è cosa che si può liquidare in rapidità perché un consigliere regionale si sveglia un giorno, dopo anni che le giunte Gobbo-Gentilini hanno lasciato il progetto nel cassetto”.

“Il consigliere Caner ci risparmi i suoi ormai ridicoli ultimatum - attacca Luigi Calesso di Impegno Civile - la responsabilità della Regione non può che essere quella di tenere a disposizione il finanziamento per il tempo necessario all’amministrazione comunale di Treviso di individuare la soluzione adeguata”. “La realizzazione del quarto lotto della tangenziale su un tracciato “compatibile” con le esigenze di tutti i quartieri della città interessati è la condizione imprescindibile perché l’amministrazione dia il suo assenso - continua Calesso - Soprattutto per un amministrazione che valuta attentamente non solo i problemi della mobilità ma anche quelli della qualità della vita dei cittadini e della tutela dell’ambiente l’argomento non può essere quello del rischio di perdere il finanziamento. Certo, si deve fare tutto quanto è necessario per non rinunciare a risorse preziose per la città ma alla base delle decisioni deve esserci la consapevolezza che l’opera serve ai trevigiani (tutti) e che verrà realizzata in modo tale da ridurre al minimo gli effetti negativi”.