Sartori: "Dove sono i tagli a improduttività e burocrazia?"
La nota del presidente di Confartigianato Marca Trevigiana sul lavoro fatto dal governo
| Isabella Loschi |
TREVISO - "Il mese di agosto ci ha regalato l’avvio delle riforme istituzionali, con il superamento del bicameralismo all’italiana e con un nuovo titolo quinto della costituzione, un’ importante affermazione italiana
in Europa con la nomina del Ministro Mogherini a capo della diplomazia europea e, con l’ultimo Consiglio dei Ministri, le misure “sblocca Italia”.
Sono tre buone notizie, seppur faticosamente costruite.
Ora, alla ripartenza delle aziende, tornano i problemi irrisolti".
”E' il cosiddetto “sblocca Italia” che tocca nel vivo le imprese – sottolinea il presidente di Confartigianato Marca Trevigiana, Renzo Sartori - .Le tocca per i provvedimenti presi, per quelli solo annunciati, per quelli , purtroppo, ancora una volta rinviati, pur nell’ottica del “passo dopo passo” e dei mille giorni. Qualcuno, con superficialità, ha tentato di ironizzare sulla severità della critica degli artigiani trevigiani che, peraltro, sono in buona compagnia con i colleghi di Vicenza, Padova e Venezia, i quali continuerebbero
a vedere il bicchiere mezzo vuoto e preferirebbero protestare anziché costruire.
Nei salotti questo modo di dire può fare presa; di fronte alla cruda realtà aziendale e territoriale no.
E’ bene ricordare che Confartigianato Marca Trevigiana nel 2013- sotto la guida di Mario Pozza - ha dedicato un intero anno ad una serie di iniziative chiamate “percorsi di crescita” , suscitando anche qualche mugugno tra chi avrebbe
preferito dare spazio a, fondate, ragioni di protesta. Abbiamo altresì cercato di difendere, assieme alle altre associazioni del commercio , dell’artigianato e del sindacato, i diritti di operai e imprese calpestati nella vicenda
“piccola mobilità”. Ci siamo spesi – continua - sul Piano Casa regionale per dare una mano all’edilizia; abbiamo trascinato maglieria e abbigliamento, a reagire alle decisioni di Benetton e
praticare in proprio percorsi di valorizzazione della produzione trevigiana.
Ciò premesso, il guardare in faccia i problemi non può essere demonizzato.
“Fare squadra “ per crescere si ; dover “cantare in coro” per dire che tutto va bene, no".
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Lo “sblocca Italia” ha aperto spiragli importanti, anche se , in fatto di opere cantierabili, mancano molti dei soldi inizialmente previsti e fa bene il Veneto, pagatore netto di tasse, a recriminare. C’è uno sforzo per semplificare le norme edilizie per piccole modifiche, c’è un atteso provvedimento in tema di giustizia civile, per recuperare il pregresso e snellire i processi, comprese le misure per
rilanciare il made in Italy, ennesimo obbligatorio tentativo , e la copertura della cassa in deroga, anche al momento non rileviamo copertura al problema “piccola mobilità”.
Ma dove sono i tagli a improduttività e burocrazia?
”Sulla burocrazia - prosegue Sartori - siamo ancora alle buone intenzioni e ancora non bastano le ammissioni dell’azienda che ha partorito il Sistri, e le incarcerazioni per causa di ciò, a tirare una riga definitiva su questa infausta pagina italiana che
è gravata sulle piccole imprese e ora grava su quelle con più di 10 dipendenti.
Sul lavoro, dopo la liberalizzazione, quasi rivoluzionaria, dei contratti a termine, tutte le buone intenzioni per ulteriormente facilitare le assunzioni, specie dei giovani, e adottare il cosiddetto “Job Act”, sono ferme al palo.
E la lista potrebbe continuare.
Settembre è un “mese verità” per l’economia e per la crescita attesa. Lo è anche per la nostra economia provinciale con relativa occupazione. E in proposito - conclude il presidente Sartori - penso che tra i protagonisti della
rappresentanza, io per primo, dovrebbero perlare di più tra di loro per individuare le possibili buone azioni a favore della competitività e della tenuta del nostro sistema economico territoriale".