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24 aprile 2024

Treviso

Pronto soccorso: "80% degli accessi codice bianco, ticket carissimi"

La Cgil Treviso attaccala Regione: "Steward ospedalieri ennesima operazione spot, manca un Piano sanitario"

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Pronto soccorso:

TREVISO - “Quella degli steward ospedalieri è l’ennesima operazione di immagine, invece di affrontare il problema dalla testa si parte dalla coda”. All’indomani dell’inserimento degli assistenti di sala al pronto soccorso, la Cgil di Treviso protesta contro la Regione, per i ticket troppo cari del pronto soccorso che i trevigiani devono pagare.

“Così la Regione governa la Sanità in Veneto e fa cassa a spese dei cittadini” – attacca Ivan Bernini (nella foto), segretario della Funzione Pubblica e segretario confederale della Cgil di Treviso, che critica l’operare a spot mediatici del presidente del Veneto Luca Zaia e mette in evidenza il vero problema che sta a monte dell’intasamento: “La mancata realizzazione del Piano Socio Sanitario Regionale costituisce un gap. La scarsa risposta sanitaria sul territorio, in termini di prontezza del servizio, si scarica inoltre sulle tasche dei cittadini costretti a pagare i ticket”.

“Dopo l’entusiasmo registrato dall’inserimento degli steward nei Pronto Soccorso del Veneto sul quale il Presidente Zaia si è così tanto speso, non possiamo fare a meno di mettere in evidenza alcune realtà che pare i nostri amministratori non vogliano affrontare – ha spiegato il segretario Cgil di Treviso – questioni ciclicamente coperte da proclami e da interventi a spot: ieri le prestazioni diagnostiche h24 e il varo della programmazione socio-sanitaria, che sempre più appare come irrealizzabile, oggi l’inserimento degli steward che – ricorda Ivan Bernini - dovrebbero costituire un’attività istituzionale normalmente svolta dal personale dipendente, se gli organici lo consentissero”.

“Vale la pena di ragionare su due numeri – continua Benini - 90mila accessi l’anno in Pronto Soccorso nella sola provincia di Treviso, 246 accessi in media al giorno, di cui circa la metà, il 46% codici bianchi e il 37% verdi - codici che rappresentano situazioni per le quali il cittadino non ha bisogno dell’intervento in pronto soccorso - per i quali dal 2011 la regione Veneto ha introdotto i ticket pari a 25 euro fissi più ulteriori 45 euro massimi per ogni prestazione. Chi entra in pronto soccorso ne esce con un esborso medio di 45,50 euro”.

“Manca un’efficiente rete di servizi territoriali aperta 24 ore su 24, e nel frattempo i pronto soccorso, con o senza gli steward, scoppiano. Questo perché il cittadino non ha un’alternativa alle carenze funzionali della medicina territoriale: gli ambulatori dei medici di base sono affollati e le guardie mediche rinviano alle strutture ospedaliere, che fanno i salti mortali per garantire il servizio. Da qui bisogna allora partire – conclude Bernini – basta operazioni a spot, si affrontino in profondità i nodi critici del sistema sanitario al fine di offrire il miglior servizio e contenere i costi per i cittadini che già attraverso l’imposizione fiscale contribuiscono alla Sanità regionale”.

 


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