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15 dicembre 2024

Vittorio Veneto

Opere pubbliche e Tasi nel bilancio comunale

Le valutazioni degli amministratori

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

Opere pubbliche e Tasi nel bilancio comunale

VITTORIO VENETO - Nei giorni scorsi è scaduto il termine utile per pagare la TASI, senza incorrere in sanzioni per i Comuni, che avevano provveduto in ritardo a decidere sulla entità della tassa, che è stata pagata dai proprietari ed eventualmente dagli inquilini delle abitazioni.

Negli ultimi tre anni la tassa sulla casa è stata modificata, rendendo complicato il suo pagamento da parte dei cittadini.

La situazione è peggiorata a tal punto che lo stesso Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, resosi conto del grave disagio apportatio da questi continui cambiamenti, ha promesso che a partire dall'anno prossimo, l'entità della tassa sarà fissata a livello centrale.

Del resto la prova di "autonomia" fornita dal Comuni in questo frangente è stata pessima.

A Vittorio Veneto, lunedì 26 settembre il Consiglio Comunale ha approvato il bilancio preventivo 2014.

Secondo le disposizioni ministeriali l'entità della Tasi e il bilancio preventivo 2014 poteva essere approvato dalla maggioranza leghista, che, però preferì non cimentarsi con tali operazioni. Le motivazioni del rinvio da parte della Giunta Da Re non sono mai state rese pubbliche ufficialmente, e,  ragionevolmente, temeva la valutazione degli elettori.

Nel bilancio 2014 l’iscrizione obbligata della Tasi è stata motivata dal fatto che era stato cancellato il trasferimento da parte dello Stato, relativo al rimborso all’IMU abitazione principale, oltre ad altri tagli.

Per Vittorio Veneto il gettito presunto ammonta ad euro 2.907.000,00, che serve per finanziare i servizi indivisibili erogati dal Comune, come deliberato dal Consiglio Comunale dell’8 settembre 2014.

A fronte di tali entrate, che ovviamente pesano molto in questo periodo di crisi, il bilancio prevede uscite in investimento di queste cifre:

€ 170.000,00 per manutenzione straordinaria immobili comunali

€ 800.000,00 scuola media Da Ponte per adeguamento norme di sicurezza

€ 250.000,00 sistemazione piazze varie (intervento a Ceneda)

€ 1.000.000,00 opere di urbanizzazione a scomputo

€ 100.000,00 realizzazione e sistemazioni parcheggi diversi e pista ciclabile rotatoria/parco San Valentino

€ 250.000,00 sistemazioni tratti stradali cittadini

€ 104.050,00 acquisizioni aree di interesse pubblico.

Totale complessivo euro 3.862.100,00.

Sul bilancio in generale, terminati i disagi per i pagamenti effettuati, abbiamo chiesto le valutazioni complessive dell'assessore al Bilancio e di due esponenti, uno di maggioranza e uno di opposizione.

L'assessore Giovanni Napol (in foto):"Vedendo i conti del Comune, ho immediatamente realizzato le difficoltà in cui ci troviamo. Il quasi totale azzeramento dei trasferimenti dello Stato e l’obbligo di coprire il buco nei conti, hanno imposto, nostro malgrado, l’applicazione della Tasi. Adesso aspettiamo la legge di stabilità, per impostare il bilancio 2015".

Invece Paolo Santantonio, capogruppo di opposizione di Forza Italia, ci ha detto: "Il bilancio si è rivelato un puro fatto tecnico in quanto approvato a settembre, tranne che per un aspetto: l’applicazione della TASI. E’ l’unico atto deciso dell’attuale amministrazione, che secondo noi poteva avere una attuazione diversa, ovvero applicando le detrazioni a tutela delle fasce più deboli della popolazione. C’è da augurarsi che negli anni a venire il valore della tassa venga abbassato, non come compare attualmente a bilancio triennale. Ciò significa trovare da parte dell’amministrazione delle nuove vie di entrata o di riduzione dei costi per abbassare il gettito, cosa che è sicuramente fattibile".

Infine Adriano Botteon, capogruppo del PD, ha sottolineato: "Amministrare vuol dire essere seri e dire le cose come stanno. Abbiamo pubblicato i dati del Comune con entrate ed uscite previste fino al 2027, per chiarire a tutti la situazione e mettere fine alla bugie: vi sono 26 milioni di euro di debiti e 2 milioni l'anno minimi di uscite già previste fino al 2024.

Da Re e Fasan ammettono le uscite, ma non le chiamano debiti, come se esistessero, finanziariamente, altre vie miracolose.

Il tranello della finanza, che ha permesso di cambiare nome ad alcuni debiti, chiamandoli derivati, alberga solo dove c'è complicità politica ed amministrativa.

Solo ripartendo dalla serietà, anche dal punto di vista economico finanziario, Vittorio Veneto può ritrovare un futuro degno del suo nome.

Questa è la strada che abbiamo intrapreso".

 

 


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