"NON POSSIAMO PIU' ASPETTARE, I SOLDI SERVONO SUBITO"
I sindaci che chiedono di trattenere il 20% dell'Irpef vogliono risposte concrete ora
Treviso - “Siamo un soggetto politico sul quale la nostra gente ripone sempre maggiore fiducia. Siamo, di fatto lo strumento più efficace che possiede oggi il Veneto per difendere le proprie istanze. Al di là del contenuto della proposta di legge, noi dobbiamo agire sempre con questa consapevolezza: abbiamo deciso di caricarci sulle spalle questa responsabilità, se fallissimo allontaneremmo dal Veneto ogni possibilità di recupero per i prossimi dieci anni”. Parola di Antonio Guadagnini, vice sindaco di Crespano e ideatore della proposta di trattenere nei Comuni il 20% dell’Irpef.
La proposta e la marcia su Roma, aspramente osteggiate dalla Lega, continuano a tener banco. La risposta ai sindaci del Piave giunge dal vicegovernatore leghista del Veneto Franco Manzato che pensa che i sindaci stiano solo perdendo tempo e ritiene che la loro proposta lasci la leva fiscale nelle mani di Roma.
"I Comuni del Veneto - dice invece Guadagnini - così potrebbero ottenere, nel giro di un anno, risorse pari a un miliardo e mezzo di euro. Se aspettiamo il federalismo fiscale, invece, resteremo per altri 7 anni a bocca asciutta".
Guadagnini e i sindaci che lo appoggiano sono consci dell’importanza della riforma federalista dello Stato "che sarà la soluzione definitiva", ma i primi cittadini non sono più in grado di aspettare. I soldi servono subito per mettere a punto i bilanci del 2009, per fare la programmazione delle opere pubbliche.
Nel dibattito interviene anche Diego Bottacin, consigliere regionale del Pd: "Dicono no al 20% dell’Irpef? Sono forse il federalismo annunciato i 140 milioni di euro al Comune di Catania o i 500 milioni all’anno di euro per Roma Capitale? O sono, invece, un regalo che la Lega “di governo” ha accettato di fare all’ex sindaco di Catania, nonché medico personale di Berlusconi, da una parte, e al sindaco An di Roma dall’altra?"
IN FOTO: Il vice sindaco di Crespano Antonio Guadagnini.