Porcelloni che non sono altro! I cinghiali, suini selvatici progenitori dei nostri maialetti domestici, ce la mettono tutta. A riprodursi e a compiere, in branco, delle belle (si fa per dire) razzie.

Dai boschi delle colline, spinti dalla famona (proporzionale alla stazzona da 200 chili), i cinghiali sono arrivati nei paesi della vallata. E, in particolare, nei campi e negli orti coltivati, dove con le loro zampone dissotterrano tutto ciò che c'è di commestible, lasciando in terreni in condizioni disastrose.

Le loro scorribande (i cinghiali si muovono in branchi di sei o sette esemplari) avvengono spesso a Miane (e dintorni), dove il sindaco Claudio Mellere ha lanciato l'allarme. Stanco di ricevere segnalazioni e lamentale da parte degli agricoltori, Mellere ha intenzione di chiedere alla Provncia la revisione delle norme che vietano la caccia al cinghiale.

Secondo il primo cittadino, l'unico modo per difendersi dai maialoni selvatici è quello di abbatterli. Una soluzione comprensibile, anche perché il cinghiale  - in tecia - fa decisamente meno danni.