DROGA A SCUOLA, UN SONDAGGIO IN RETE
I giovani pusher utilizzavano una leva del marketing per capire le preferenze dei propri compagni
Treviso - Nuovi elementi emergono dall’inchiesta sulla droga a scuola denominata «Zero in condotta» condotta dalla Squadra Mobile di Treviso. I giovano pusher realizzavano sondaggi on-line per capire quale fosse il tipo di droga preferito dagli studenti trevigiani. E così i giovani pusher trevigiani, grazie a internet, si sono trasformati anche in uomini di marketing per poter soddisfare al meglio le richieste dei propri clienti.
«Che cosa assumi di solito per provare diletto e piaceri estemporanei?». Si tratta del titolo del sondaggio lanciato su Messenger da Gio, nome di fantasia, uno dei ragazzi denunciati dalla squadra mobile di Treviso. Alla scoperta si è pervenuti a seguito di una intercettazione telefonica del 23 gennaio scorso. Al telefono ci sono Fra e Gio, due degli studenti trevigiani finiti nel mirino per lo spaccio di droga nelle scuole superiori trevigiane. I due iniziano a parlare di un sondaggio lanciato da Gio su internet. Il tema è la droga. Gio allora dice a Fra di aver deciso di proporne un altro intitolato “che cosa assumi di solito per provare diletto e piaceri estemporanei?”. Arrivano diverse risposte e Gio riferisce all’amico che il ventaglio di preferenze vanno dalla cannabis all’erba. Molto gettonata anche la chetamina, lo speed e la cocaina. Sempre in quella telefonata, i due parlano di alcune ragazze che hanno fatto, a loro dire, uso eccessivo di stupefacente. Il riferimento è alla cocaina. Quindi Gio lancia l’idea di fare un nuovo sondaggio intitolato questa volta “indovinate che malattia ho?” e tra le risposte voleva mettere anche la tossicodipendenza.
Rivelazioni inquietanti che preoccupano investigatori, ma soprattutto genitori e insegnanti. Gli inquirenti sperano che grazie al loro lavoro, gli studenti quest’anno stiano alla larga da cocaina, chetamina e anfetamina. Ma quest’anno, anche alla luce di quanto accaduto, saranno anche i genitori a dover tenere maggiormente sotto controllo i propri figli.