COPPIA A PROCESSO PER VICENDE DI CORNA
Gli autori del volantino che declamava le performance sessuali di una commessa trevigiana dovranno rispondere per diffamazioni, minacce, tentata violenza
Treviso - La Procura ha chiuso le indagini sui volantini distribuiti ai negozi del centro che raccontavano le performance sessuali di un’avvenente quarantenne, commessa di un negozio di moda del centro.
A realizzare e distribuire i volantini era stata una coppia di coniugi di Marghera, che finirà davanti al giudice con una lunga lista di accuse: minacce, ingiurie, lesioni, tentata violenza privata e, soprattutto, diffamazione. I coniugi, entrambi di 54 anni, dovranno rispondere di tutte queste contestazioni, formulate dal pm Giovanni Valmassoi.
Il volantino incriminato descriveva con dovizie di particolari le performance della donna con l’amante, che è proprio l’uomo di Marghera. La moglie tradita, dopo aver scoperto il fattaccio, ha voluto vendicarsi insieme al marito fedifrago. Al via quindi insulti e minacce rivolti alla commessa trevigiana. Poi la trovata del volantino, per rendere di pubblico dominio le corna subite.
L’incontro fra la bionda commessa 40 enne e l’amante, M.M. 54 anni di Marghera, ora consulente del settore abbigliamento, risale alla scorsa primavera. Il veneziano sarebbe rimasto subito abbagliato dalla trevigiana, con la quale inizia una storia di sessoconsumata nei parcheggi fuori mano della città. Questi incontri durano due mesi, poi lei decide di porre fine a quella relazione. Nel frattempo la moglie scopre tutto e incomincia a inveire contro la rivale, come da copione.
La stranezza della vicenda è che il marito, subito perdonato, è diventato complice della moglie nel perseguitare l’ex amante. E dalla fase degli insulti i due sposi di Marghera sono passati alle mani, aggredendo il marito della commessa trevigiana e mandandolo al pronto soccorso con una prognosi di 20 giorni.
A questo punto la commessa ha denunciato, con l’avvocato Michele Beni, la coppia di Marghera. La Procura ha aperto un’inchiesta e marito e moglie, assistiti dall’avvocato Francesco Murgia, sono stati interrogati avvalendosi però della facoltà di non rispondere. Forse lo faranno in aula.